Nessun reato tributario, assolto commercialista a Vibo
Il gup dichiara il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste
Il gup del Tribunale di Vibo Valentia ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Domenico Fraone, 51 anni, commercialista di Filadelfia (residente a Parghelia), accusato di un reato tributario per aver indebitamente compensato nell’anno d’imposta 2016, ad avviso della Procura, la somma di 822.196,90 euro in misura superiore al limite di 700.000,00 euro consentito all’epoca del fatto. L’Agenzia delle Entrate aveva emesso un atto di recupero il 15 dicembre 2021 e contestualmente aveva trasmesso gli atti alla competente Procura. L’atto di recupero era stato poi annullato dalla Corte di Giustizia Tributaria di Vibo Valentia con sentenza nel 2022, confermata quindi da sentenza 2172/2023 (difensore avvocato Mario Bagnato). L’avvocato Francesco Matteo Bagnato, figlio del noto penalista di recente scomparso, facendo crollare l’impianto accusatorio dell’Ufficio dell’Agenzia Delle Entrate, ha quindi dimostrato nel giudizio penale che Domenico Fraone si era visto costretto a pagare somme non dovute per l’importo di 533.443,74 euro per atti tributari non dovuti ma pretesi illegittimamente dall’Agenzia Delle Entrate e che, per l’effetto, l’importo delle compensazioni per somme dovute ammontava a 268.753,16 euro, somma di gran lunga inferiore al limite massimo consentito di 700.000,00 euro. La tesi difensiva dell’avvocato Francesco Matteo Bagnato, già sostenuta dall’avvocato Mario Bagnato nel giudizio tributario di secondo grado, è stata totalmente accolta dal gup che ha dichiarato la più ampia formula assolutoria per Domenico Fraone con il non luogo a procedere perchè il fatto non sussiste.
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