Imponimento: costruttore di Pizzo lascia i domiciliari
Decisione del Tribunale di Lamezia Terme in accoglimento di un’istanza difensiva dopo tre anni di detenzione
Il Tribunale collegiale di Lamezia Terme, in accoglimento di un’istanza difensiva degli avvocati Giovanni Vecchio e Diego Brancia, ha revocato la misura degli arresti domiciliari (a cui era sottoposto da oltre tre anni) a Francesco Caridà, 54 anni, di Pizzo, coinvolto ed imputato nell’operazione denominata “Imponimento”. Lo stesso è accusato del reato di associazione mafiosa (condotta riqualificata in concorso esterno dal Tribunale del Riesame) e deve rispondere pure di estorsione aggravata dal metodo e dalle modalità mafiose per la realizzazione del supermercato Eurospin a Pizzo. Secondo l’accusa, Francesco Caridà avrebbe operato direttamente sui cantieri di interesse del sodalizio Anello di Filadelfia, occupandosi di recapitare ad altri sodali ovvero ad appartenenti di altre consorterie, messaggi provenienti dai vertici dell’organizzazione. Avrebbe inoltre permesso al sodalizio di mantenere un canale comunicativo con gli imprenditori vittime delle pretese estorsive, rendendosi disponibile per operazioni finalizzate all’acquisizione da parte della cosca di attività imprenditoriali ed immobili, in maniera schermata.
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