Rinascita Scott: la Dda di Catanzaro decide di replicare alle difese, fissate due udienze
Terminati gli interventi di tutti i difensori degli imputati, la “parola” ritorna alla pubblica accusa e il Tribunale di Vibo calendarizza gli interventi. Gli imputati sono 338, gli anni complessivi di carcere richiesti ammontano a 4.744
Volge alle battute finali il maxiprocesso Rinascita Scott in corso di celebrazione nell’aula bunker di Lamezia Terme dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia presieduto dal giudice Brigida Cavasino e con a latere i giudici Claudia Caputo e Germana Radice. Terminati gli interventi dei difensori degli imputati, il Collegio ha individuato due nuove date per le udienze dedicate alle repliche della pubblica accusa, rappresentata dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Si tratta delle udienze fissate per il 16 e 17 ottobre, quando a prendere la parola in aula per gli interventi di replica, rispetto alle arringhe dei difensori, saranno i pm Antnio De Bernardo, Annamaria Frustaci, Andrea Mancuso. Interventi che l’ufficio di Procura ritiene necessari per ribattere a quanto sostenuto dai difensori di diversi imputati nel corso dei loro interventi. Si prevedono, quindi, repliche sia in merito alla ricostruzione dei fatti, sia in punta di diritto per un maxiprocesso che, terminata tale fase, si concluderà con il ritiro dei giudici in camera di consiglio per emettere l’attesa sentenza nei confronti di 338 imputati. Complessivamente , il 7 giugno scorso, la Dda di Catanzaro ha chiesto un totale di 4.744 anni di reclusione per 322 imputati, mentre sono 13 le richieste di assoluzione e tre le prescrizioni e nullità del decreto che dispone il giudizio.
Il maxiprocesso ha perso lungo il “cammino” sette imputati: Pino Bonavota di Briatico, Rosario Fiarè di San Gregorio d’Ippona e Filippo Susanna, nativo di Vibo Valentia ma residente a Lucca, Angelo Restuccia (cl ’37), imprenditore di Rombiolo (tutti deceduti), Domenico Naso, 46 anni, di Limbadi (per il quale si è registrato il non luogo a procedere in quanto impossibilitato a stare scientemente sotto processo a causa delle condizioni di salute), Giuseppe Accorinti di Zungri e Luigi Mancuso di Limbadi, gli ultimi due stralciati e processati separatamente. Circa 600 gli avvocati impegnati nel collegio di difesa degli imputati. Circa 600 gli avvocati impegnati nel collegio di difesa degli imputati. Fra le richieste di condanna formulate dalla Dda di Catanzaro, anche quella nei confronti dell’avvocato penalista ed ex parlamentare di Forza Italia Giancarlo Pittelli per il quale è stata invocata la condanna a 17 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Ad avviso di uno dei suoi difensori, l’avvocato Salvatore Staiano – intervenuto nel corso dell’ultima udienza – Giancarlo Pittelli è divenuto “il cuore del processo, il pavone su cui sparano tutti”, aggiungendo che Pittelli sapeva “di dover essere arrestato in quanto gli fu detto da un esponente del clero, un ex importante senatore – ha aggiunto l’avvocato Staiano – che aveva i suoi canali”.
Fra le altre principali richieste di condanna formulate dalla Dda di Catanzaro, da segnalare quelle avanzate nei confronti: dell’ex finanziere in servizio alla Dia di Catanzaro, Michele Marinaro (17 anni); dell’ex consigliere regionale del Pd, Pietro Giamborino (20 anni) che la Dda di Catanzaro ritiene intraneo al clan di Piscopio; del colonnello dei carabinieri Giorgio Naselli (8 anni); dell’ex sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo (18 anni); dell’ex comandante della polizia municipale di Vibo Filippo Nesci (6 anni); dell’ex assessore regionale Luigi Incarnato, presidente del consiglio nazionale del Psi (1 anno e 6 mesi); della veterinaria dell’Asp di Vibo Chiarina Cristelli, di Pizzo (17 anni); dell’ex consigliere comunale di Vibo Alfredo Lo Bianco (5 anni); dell’ingegnere ed ex assessore ai lavori pubblici del Comune di Vibo Francesco Basile (3anni e 6 mesi); del commercialista di Vibo Paolo Basile (7 anni); della poliziotta della Stradale di Vibo Daniela De Marco (6 anni); dell’ex assessore comunale di Vibo Vincenzo De Filippis (4 anni); dell’imprenditore di Vibo Gianfranco Ferrante (26 anni); dell’impiegato del Tribunale di Vibo Danilo Tripodi (17 anni); del carabiniere Antonio Ventura (18 anni); dell’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo (18 anni); del gioielliere Vittorio Tedeschi (5 anni e 4 mesi); del dentista di Limbadi Agostino Redi (16 anni); degli imprenditori Mario e Maurizio Artusa (29 e 26 anni).
Sono 13 gli imputati del maxiprocesso Rinascita Scott per i quali la Dda di Catanzaro, guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha chiesto il massimo della pena, cioè 30 anni di reclusione. Si tratta di soggetti collocati in molti casi al vertice di strutture mafiose, indicati quali capi, promotori ed organizzatori di un’associazione mafiosa. Si tratta di: Agostino Papaianni di Coccorino, Francesco Barbieri di Cessaniti, Pasquale, Domenico e Nicola Bonavota di Sant’Onofrio, Domenico Cugliari di Sant’Onofrio, Saverio Razionale di San Gregorio d’Ippona, Antonio La Rosa di Tropea, Paolino Lo Bianco di Vibo, Antonio Macrì di Vibo, Rosario Pugliese di Vibo, Antonio Vacatello di Vibo Marina, Valerio Navarra di Rombiolo.
LEGGI ANCHE: Rinascita Scott, Giancarlo Pittelli respinge in aula tutte le accuse
‘Ndrangheta: carcere duro per i boss La Rosa di Tropea
Rinascita Scott: la pubblica accusa chiede 74 condanne in appello, ecco le singole richieste
Rinascita Scott, Dda chiede la trasmissione alla Procura per 28 testi: falsa testimonianza
Rinascita Scott: ecco le richieste di pena per i 338 imputati formulate dalla Dda di Catanzaro