Semina da giorni il panico nel Vibonese : «È pericoloso, fermatelo»
La denuncia della moglie: «Rinchiudetelo in carcere o in un ospedale psichiatrico». Negli scorsi giorni ha aggredito un uomo e devastato un appartamento
Nei giorni scorsi in preda al deliri, ha aggredito un uomo, poi tentato di strangolare la moglie ed ha fatto irruzione in un appartamento, devastandolo. Nei giorni precedenti altre pericolose intemperanze. Da giorni sta seminando il panico nel Vibonese. «Mio marito è pericoloso. Rinchiudetelo in carcere o in un ospedale psichiatrico prima che combini qualcosa di grave». È l’appello disperato di Maria, badante di origine romena. Chiede aiuto per quell’uomo che fino allo scorso anno stava bene. Poi un’embolia al piede gli ha causato l’amputazione delle dita. «All’indomani di quell’intervento – racconta la donna – è sprofondato in una forte depressione. Da mesi assume psicofarmaci – spiega ancora -. Le sue condizioni sono peggiorate un mese fa quando prima ha aggredito con un coltello da cucina il figlio della signora che accudivo, poi ha tentato di strangolarmi e come se non bastasse ha appiccato il fuoco alla casa di San Costantino dove abitavamo da dieci anni». A seguito degli episodi, tutti denunciati alla polizia, la donna ha perso il lavoro da badante. Ma ora, più che un nuovo impiego, spera di mettere al sicuro l’uomo che ha sposato venti anni fa e che ha bisogno di essere aiutato. Da giorni vaga senza meta, senza né cibo e né acqua. Sabato scorso, armato di spranga di ferro, ha fatto irruzione in un appartamento di Vena Superiore. «Con ferocia inaudita – racconta la proprietaria della casa – ha distrutto ogni cosa per poi appiccare il fuoco». L’uomo, prima di irrompere nell’appartamento, ha anche distrutto diverse auto parcheggiate nel cortile. «I poliziotti intervenuti sul posto – prosegue la donna – hanno dovuto attendere l’arrivo dei colleghi con il taser, mentre l’uomo continuava a devastare ogni cosa. Portato in Questura è stato liberato dopo appena 24 ore», dichiara incredula la signora Adriana che ha sporto regolare denuncia. A distanza di qualche giorno resta lo sconforto e l’amarezza. «Chi pagherà i danni? Perché l’uomo, che nei giorni precedenti si era reso responsabile di altri episodi criminali, non è stato fermato? Ha distrutto tutto – continua –, le foto dei miei bambini, i lampadari, ha strappato le tende e rotto le finestre. Tutti lo guardavano, poliziotti compresi, mentre lui dava fuoco alla cucina». È ancora scossa per l’accaduto. «Ho paura – ammette –. Io e mio marito non dormiamo in quella casa da quella terribile notte. Non ci sentiamo più al sicuro. Anche perché è ancora libero. Cosa aspettano le autorità competenti? Che uccida qualcuno? Chi ci tutela?». Parole condivise dalla moglie dell’uomo che ieri si è appostato davanti all’ospedale Jazzolino, minacciando i passanti. Per diverse ore due poliziotti hanno presidiato la zona senza però intervenire. Alla scena era presente la moglie, impossibilitata ad avvicinarsi dopo il divieto emesso dalla Questura.
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