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Tropea, turisti sdraiati al sole sotto la frana dell’Isola non curanti del pericolo

La denuncia della consigliera Pensabene e di diversi cittadini sull'assalto all'area interdetta lo scorso 7 aprile dalla Guardia costiera a seguito del movimento franoso e dei crolli di una porzione dello scoglio

Tropea, turisti sdraiati al sole sotto la frana dell’Isola non curanti del pericolo
Turisti assiepati sotto l’Isola

Continua a rimanere accesa tra i cittadini la polemica sulla sorveglianza delle spiagge attorno all’Isola di Tropea, sottoposta dal 7 aprile, dopo alcuni crolli, ad ordinanza di interdizione dello specchio acqueo per movimento franoso da parte della Guardia costiera di Vibo Marina. Questa volta a denunciare, con tanto di fotografie lo stato dei luoghi ed alcune situazioni di fatto, è la consigliere Annunziata Pensabene (che di recente ha lasciato il gruppo di maggioranza) la quale, mostrando le decine di ombrelloni ed altrettanti turisti assiepati alle pendici dello scoglio pericolante ai piedi della frana, evidenzia la totale tranquillità dei bagnanti nell’area che era stata transennata e interdetta al pubblico. L’indignazione dei cittadini riguardo questo «picnic sulla spiaggia» da parte di persone che «potrebbero essere in pericolo» – come spiega la Pensabene -, è duplice: riguarda sia i controlli in loco da parte della Polizia municipale, giudicati «carenti poiché prevale il monitoraggio delle soste dei veicoli e, quindi, l’elevazione di multe salate», sia il totale menefreghismo di alcuni bagnanti che «ignorando i cartelli, scavalcano le transenne e si sdraiano dove vogliono» senza neppure «prestare attenzione ad un’area visibilmente pericolante». Quindi, l’ulteriore denuncia poi: «Ci sono persone che non sanno dell’esistenza dell’ordinanza se l’area non viene transennata come si deve – evidenziano alcuni tropeani – e molti, vedendo un pezzo di spiaggia libera, si piazzano lì». Il dito viene dunque puntato sulla visibilità del divieto di accesso e di balneazione nell’area circostante il crollo, apposto su alcuni foglietti: «Il divieto c’è, eccome! Solo che – denunciano – è stato spazzato via dalla mareggiata che ha inghiottito anche i pochi massi apposti». La questione, letteralmente esplosa anche via social, ha fatto partire anche diverse segnalazioni e richieste di intervento allo stesso comando della polizia municipale, ma l’auspicio unanime è che «tutta l’area venga recintata a dovere e controllata con frequenza, senza più dover assistere a persone che, pur di accedere alla spiaggia, scavalcano transenne e i massi».

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