Indagine sul Sistema bibliotecario vibonese, la Finanza acquisisce documenti
Le Fiamme gialle impegnate a verificare anomalie e responsabilità per la mancata rendicontazione finanziaria degli ultimi tre anni di gestione
“Visita” della Guardia di finanza al Sistema bibliotecario vibonese. Le fiamme gialle hanno acquisito nella giornata di ieri una mole di documenti, molti dei quali attinenti ai mandati di pagamento e alla contabilità della biblioteca. Di tutti gli atti richiesti, gli investigatori della Guardia di finanza – che agiscono su delega della Procura di Vibo Valentia – hanno estratto copia e le indagini puntano a chiarire e fare luce sulle criticità emerse già lo scorso anno, specie in relazione all’esposizione debitoria del Sistema bibliotecario vibonese. Mancato pagamento dei tributi, mancato pagamento dei canoni di locazione, assenza di rendicontazione degli ultimi anni di amministrazione e presunte anomalie nei bilanci del Sbv, al centro dell’interessamento della Guardia di finanza intenzionata anche a capire se vi siano responsabilità di carattere penale nella formazione della massa debitoria così come nei fondi non rendicontati (60mila euro) relativi ai contributi erogati dalla Regione Calabria che ha poi chiesto indietro tali contributi. Da non dimenticare che molte delle problematiche inerenti il Sistema bibliotecario vibonese – all’epoca con direttore scientifico Gilberto Floriani – erano state sollevate dal consigliere comunale Stefano Luciano ed era venuto fuoriche il Sistema bibliotecario «non pagava il canone concessorio pari a soli 15mila euro annui».. Parte delle documentazione acquisita ieri riguarda proprio alcune “questioni” da tempo aperte tra il Sistema bibliotecario vibonese e il Comune di Vibo, atteso che tra mancato pagamento dei canoni di locazione e altri tributi, il Sbv ha accumulato debiti per circa 600mila euro. Una parte di tali debiti è verso il Comune, ente proprietario della struttura e dei locali che ospitano il Sbv. Su tale fronte, quindi, le indagini potrebbero interessare anche qualche “inquilino” di Palazzo Luigi Razza, visto che era il Comune a dover pretendere, negli anni, il corretto pagamento dei tributi da parte del Sistema Bibliotecario vibonese. E, dunque, chi doveva controllare e non l’ha fatto? Com’è stato possibile in questi anni che il Sbv organizzasse degli eventi (ad iniziare dal Festival Leggere & Scrivere) senza bilanci e rendicontazione finanziaria? Da ricordare, infine, che Stefano Luciano aveva anche chiesto lumi sulla regolarità di una determina del Comune di Vibo Valentia attraverso la quale si era venuti a conoscenza della nomina a direttore del Sistema bibliotecario di Emilio Floriani, figlio di Gilberto Floriani, atteso che alcune opportunità «devono essere garantite a tutti negli enti pubblici e non soltanto ai figli, ai generi, ai nipoti, alle mogli di chi in tali enti ricopre cariche di potere. Diversamente – aveva spiegato Luciano – non esisterebbe la meritocrazia e i giovani vibonesi si troverebbero costretti a scappare via dalla città per trovare spazi adeguati alle proprie aspettative».
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