Inchiesta sui rifiuti a Vibo Valentia: in tre rinviati a giudizio
Truffa e concorso in frode nelle pubbliche forniture i reati contestati. Sotto processo finiscono una dirigente comunale, l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune e il titolare di una ditta addetta alla raccolta della spazzatura
Concorso in frode nelle pubbliche forniture e truffa. Questi i reati per i quali il gup del Tribunale di Vibo Valentia ha disposto il rinvio a giudizio di tre imputati nell’ambito di un’inchiesta sull’appalto dei rifiuti in città. Il processo è stato quindi disposto per: Adriana Teti, dirigente comunale, 66 anni, di Vibo Valentia; Claudio Decembrini, 70 anni, di Vibo Marina, ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vibo; Silvio Pellegrino, 69 anni, di Catania, rappresentante legale della ditta Eurocoop. La prima udienza del dibattimento è stata fissata dinanzi al Tribunale collegiale per il 17 ottobre.
Le contestazioni
I presunti comportamenti fraudolenti che vengono contestati a Silvio Pellegrino (difeso dall’avvocato Francesco Lione) fanno riferimento: al mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti in città, prevista dal capitolato d’appalto, che veniva però fatturata come avvenuta; ai centri di raccolta dei rifiuti differenziati mai avviati con l’erogazione di ingenti somme di denaro pubblico da parte del Comune di Vibo; all’impiego di mezzi inadeguati per la raccolta dei rifiuti e diversi da quelli previsti dal contratto e dai disciplinari dell’appalto. Adriana Teti e Claudio Decembrini finiscono sotto processo per concorso omissivo nelle contestazioni mosse a Silvio Pellegrino in quanto – ad avviso del pm – avrebbero omesso di effettuare i dovuti controlli e di elevare contestazioni “relative alla mancate forniture di servizi previsti dal contratto”, non provvedendo a segnalare, regolarizzare e bloccare la fornitura o revocare l’affidamento intraprendendo azioni tali “dal protrarsi la condotta criminosa”, – “nonostante fossero a conoscenza”, secondo la Procura, della “mancata realizzazione del servizio appaltato” – favorendo così le presunte condotte fraudolente della Eurocoop “dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020, data di emissione dell’ultimo mandato di pagamento”.
Il reato di concorso in truffa
Silvio Pellegrino è poi accusato di aver “falsamente attestato l’effettuazione del servizio di raccolta differenziata e la realizzazione dei centri di raccolta previsti nel capitolato speciale e di aver presentato false fatture per i predetti servizi non resi”, mentre Adriana Teti e Claudio Decembrini avrebbero omesso “di effettuare i dovuti controlli e le conseguenti contestazioni relative alle mancate forniture di servizi previsti dal contratto e dal capitolato speciale, favorendo così la condotta fraudolenta della Eurocoop soc. coop a.r.l.”.
Il Comune di Vibo sarebbe stato in tal modo indotto in errore in ordine alla corretta esecuzione dei lavori, procurando ad Eurocoop un ingiusto profitto consistente nel pagamento di oltre 22 milioni di euro (22. 032. 230,81 euro per la precisione). Il reato di truffa copre un arco temporale che va dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020, data di emissione dell’ultimo mandato di pagamento per 675. 690,20 euro. Fra le fonti di prova, oltre a diversa documentazione acquisita, vi sono alcuni esposti del Codacons, una nota del 26 novembre 2013 della Squadra Mobile di Vibo Valentia ed una nota del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Vibo del 17 gennaio 2018; Adriana Teti è difesa dall’avvocato Sonia Lampasi, Silvio Pellegrino dall’avvocato Francesco Lione, mentre Claudio Decembrini è assistito dall’avvocato Italo Reale.
LEGGI ANCHE: Rifiuti Vibo, la difesa della Teti: «Con Scuglia semplice avvicendamento»
Rinascita”: il “Sistema Vibo” nel patto fra clan, massoneria e malaffare
Inchiesta sul Comune di Vibo, ecco le ipotesi di reato e tutti i documenti acquisiti
‘Ndrangheta: le estorsioni a Vibo alle ditte dei rifiuti e i lavori per l’ospedale nel “mirino”
Inchiesta “Fangopoli”: indagato anche un consigliere comunale di Vibo