venerdì,Aprile 11 2025

Reati ambientali: la Calabria maglia nera: è quinta nella classifica nazionale

La provincia con il maggior numero di reati resta Cosenza che si colloca nei primi venti posti della classifica nazionale

Reati ambientali: la Calabria maglia nera: è quinta nella classifica nazionale
Inchiesta Deep nelle province di Vibo, Catanzaro e Cosenza

La Calabria è quinta nella classifica nazionale con 2.217 reati di natura ambientale, pari al 7,2% del totale nazionale. I dati emergono dal rapporto Ecomafia 2023 realizzato da Legambiente che vede la regione perdere una posizione nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale. Sono 1721 le persone denunciate e 23 quelle arrestate. E ancora: 475 i sequestri e 126.541 i controlli effettuati. Gli illeciti amministrativi sono stati 4.300 e le sanzioni amministrative 4.159. La provincia con il maggior numero di reati resta Cosenza che si colloca nei primi venti posti della classifica nazionale, esattamente al quinto posto con 788 reati e 984 illeciti amministrativi, seguita da Reggio (decimo posto) con 545 reati e 1640 illeciti amministrativi. Nella classifica regionale dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Calabria è quinta con 65.100 controlli, 871 reati (il 7,1% sul totale nazionale) 954 persone denunciate, 6 persone arrestate 220 sequestri, 1083 illeciti amministrativi e. 960 sanzioni. In questa classifica Cosenza è la terza provincia a livello nazionale e la prima in Calabria.
Nel ciclo dei rifiuti la Calabria è quinta a livello nazionale con 12.886 controlli, 344 reati (il 6,1% sul totale nazionale) 433 persone denunciate, 22 persone arrestate, 145 sequestri, 583 illeciti amministrativi e 583 sanzioni. In questa classifica Cosenza è la decima provincia a livello nazionale (Reggio sedicesima) e la prima in Calabria. Per reati contro la fauna, nona a livello nazionale con 372 reati (la città peggiore è Reggio sesta a livello nazionale con 296 reati). Per reati collegati all’archeomafia la Calabria è solo sedicesima. «La Calabria scende al quinto posto nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale – afferma Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – ma è ancora un dato assolutamente insufficiente. Nella nostra regione, accanto all’opera di forze dell’ordine e magistratura, servono azioni ancora più incisive in termini di prevenzione e controllo che cambino realmente la realtà delle cose. La Calabria continua ad avere numeri elevati, seppure in diminuzione, in particolare quanto ai reati connessi all’abusivismo edilizio ed al ciclo illegale dei rifiuti».

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