‘Ndrangheta: Imperium, il gip di Vibo firma l’ordinanza per tre indagati
Convalidato un fermo ed atti restituiti alla Dda di Catanzaro affinchè inoltre una richiesta cautelare al competente gip distrettuale. Gli indagati in totale sono 48
Ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Barbara Borelli, nei confronti di tre dei fermati nell’operazione antimafia denominata Imperium. Il fermo della Dda di Catanzaro è stato convalidato solo nei confronti di Assunto Megna, 65 anni, di Nicotera Marina (per pericolo di fuga) ma nei suoi confronti – unitamente a Francesco Mancuso, 52 anni, di Limbadi, e Domenico Cupitò, 64 anni, di Nicotera, detto “Pignuni” – è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere sussistendo la gravità indiziaria in ordine ai reati contestati. Al contempo, il gip si è dichiarato funzionalmente e territorialmente incompetente trattandosi di reati di stampo mafioso ed ha quindi disposto la restituzione degli atti alla Dda di Catanzaro affinchè reiteri la richiesta di custodia cautelare al competente gip distrettuale. I tre arrestati sono accusati del reato di associazione mafiosa (clan Mancuso). In particolare, Assunto Megna sarebbe stato il “punto di riferimento dei vertici apicali della cosca sul comprensorio di Nicotera Marina, inizialmente sotto le direttive di Giuseppe Mancuso (cl. ’49, detto “Peppe Mbroglia”) ed in seguito sotto le direttive di Luigi Mancuso. Francesco Mancuso, invece, avrebbe rappresentato sul territorio prima il fratello Pantaleone Mancuso quando quest’ultimo è stato arrestato e poi avrebbe intrattenuto “costanti rapporti con lo zio Luigi Mancuso per il tramite di Assunto Megna, Pasquale Gallone e Gaetano Molino, palesando in più occasioni gli interessi “di famiglia” nel villaggio Sayonara. Domenico Cupitò, infine, è accusato di essere un partecipe del clan Mancuso, prima sotto le direttive del boss Giuseppe Mancuso (alias ‘Mbrogghja”), poi di sotto quelle di Luigi Mancuso. Quale percettore degli introiti illeciti della cosca, avrebbe consegnato personalmente a Luigi Mancuso le somme di denaro che venivano prelevate, ad opera di Assunto Megna, dai soggetti incaricati della gestione del villaggio Sayonara. Avrebbe poi assunto una posizione commerciale dominante in relazione alle forniture di prodotti alimentari nei confronti delle strutture ricettive del comprensorio. Gli indagati totali dell’inchiesta Imperium sono 48.
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