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‘Ndrangheta: l’ingerenza di Megna sul Cliffs e i contatti diretti con un attuale consigliere di Joppolo

La Dda svela attraverso le intercettazioni il ruolo del cognato del boss Pantaleone Mancuso nella gestione della struttura alberghiera e i rapporti con l’allora geometra dell’Ufficio tecnico comunale

‘Ndrangheta: l’ingerenza di Megna sul Cliffs e i contatti diretti con un attuale consigliere di Joppolo
Il Cliffs di Joppolo e nel riquadro Assunto Megna
l’hotel Cliffs a Joppolo

Un intero capitolo della recente inchiesta della Dda di Catanzaro denominata Imperium è dedicato all’Hotel Cliffs di Joppolo ed alla sua gestione e conduzione che – stando a quanto ricostruito dagli inquirenti – da ultimo sarebbe finita nelle mani di Assunto Megna, 65 anni, di Nicotera Marina, cognato del boss Pantaleone Mancuso (“Scarpuni”) e padre del nuovo collaboratore di giustizia Pasquale Megna. La figura di Assunto Megna e la sua capacità decisionale relativamente all’Hotel Cliffs ubicato a Joppolo – evidenzia la Dda – si manifestava palesemente nella conversazione telefonica intrattenuta in data 3 maggio 2017 con il tecnico incaricato di curare le formalità per la concessione in gestione o fitto degli immobili per conto dell’Istituto Diocesano – Clero Diocesi di Mileto Nicotera. Dai preliminari accertamenti eseguiti è stato possibile appurare – spiega ancora la Procura distrettuale – come il terreno su cui sorge la struttura ricettiva dell’Hotel Cliffs sia stato di proprietà dell’ente ecclesiastico sino alla data del 22 ottobre1999 per poi essere acquisito dal Comune di Joppolo. Dalle captazioni è verosimile che Assunto Megna abbia avanzato una proposta di acquisto ovvero affitto di un terreno adiacente alla struttura alberghiera del Cliffs da utilizzare per realizzare qualche servizio annesso, verosimilmente una spiaggia per i clienti dell’hotel”. Megna sarebbe stato così direttamente contattato dal tecnico dell’Istituto Diocesano di Mileto che gli comunicava l’esito della riunione tenuta dal Consiglio ecclesiale concordando un incontro per la stipula del contratto di fitto.Il dato investigativo di interesse – sottolinea la Dda – è rappresentato ancora una volta dal fatto che Assunto Megna è il soggetto direttamente interessato e riconducibile alla vicenda Hotel Cliffs oltre che soggetto investito di ampio potere decisionale”. Da successive captazioni si apprendeva che la Diocesi di Mileto aveva poi concesso l’affitto del terreno adiacente al Cliffs Hotel. “Il terreno, tuttavia, per essere adibito a spiaggia a disposizione dei clienti della struttura alberghiera aveva bisogno di specifici lavori per i quali veniva annualmente richiesta una Scia al Comune di Joppolo”.

L’intervento di Valerio Mangialardo

Valerio Mangialardo

E’ a questo punto, stando alla ricostruzione della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri, che sarebbe entrato in scena Valerio Mangialardo, attuale consigliere comunale di minoranza di Joppolo, candidato a sindaco sconfitto nelle ultime amministrative dell’ottobre 2021 e all’epoca dei fatti “geometra presso l’ufficio tecnico del Comune di Joppolo”, in virtù di una convenzione stipulata con la Provincia di Vibo che aveva dato il proprio via libera all’utilizzazione a tempo parziale del dipendente Mangialardo “per 12 ore settimanali presso il Comune poiché sprovvisto di personale specializzato”. Valerio Mangialardo non risulta indagato. Per la Dda la sua figura emerge quale “persona di strettissima fiducia nonché anello di congiunzione tra il Comune e i personaggi che ruotano attorno al Cliffs, con particolare attenzione ad Assunto Megna”, quest’ultimo ora arrestato per associazione mafiosa ed anche per la gestione dell’Hotel Cliffs che sarebbe stato in mano al clan Mancuso. E’ il 26 giugno del 2017 quando gli inquirenti registrano una telefonata tra Fabio Pedullà di Reggio Calabria (indagato) e Valerio Mangialardo che spiega al suo interlocutore la necessità di “aspettare la risposta di un suo amico e che si sta studiano una circolare uscita in quei giorni concernente proprio la concessione demaniale così si eviteranno problemi dopo il rilascio. Fabio Pedullà – ricostruisce la Dda – gli spiega il motivo della fretta dovuto alla concreta possibilità che i clienti del Cliffs disdicano le prenotazioni qualora non avessero a disposizione il servizio spiaggia, quindi devono avere urgentemente la Scia per iniziare a portare un po’ di sabbia evitando ovviamente di entrare con le ruspe nell’acqua che è zona demaniale. I due si danno appuntamento per vedere la pratica insieme anche per controllare i precedenti pagamenti Comunque il geometra Mangialardo lo rassicura dicendogli che entro i successivi due giorni avrebbero risolto”; all’inizio del mese di “luglio del 2017, dopo ulteriori contatti con il geometra Valerio Mangialardo, il Comune di Joppolo rilasciava così la Scia”.

Il contatto diretto tra Mangialardo e Megna

Assunto Megna

E’ un’intercettazione telematica e ambientale del 13 agosto 2017 sul telefonino di Assunto Megna a svelare quello che la Dda di Catanzaro definisce come “ruolo cardine rivestito da Megna e la figura del geometra Valerio Mangialardo quale persona di fiducia all’interno del Comune”. Megna veniva raggiunto presso i locali del Cliffs di Joppolo, “senza preavviso telefonico, dal geometra Mangialardo il quale lo portava a conoscenza di alcune lamentele trapelanti all’interno del Comune di Joppolo e relative ad alcune irregolarità commesse durante l’esecuzione dei lavori. Circostanza alquanto significativa – annotano gli inquirenti – era il tono della voce dei due interlocutori che si abbassava improvvisamente nel momento in cui iniziavano a parlare dell’argomento”. Dalle successive conversazioni intercettate emergeva “il motivo della controversia, ovvero la chiusura nel corso dei lavori di un tratto della spiaggia sul quale il Comune vantava un diritto di passaggio. Nell’occasione veniva fuori – evidenzia la Dda – anche la natura criminale di Assunto Megna che dalle parole passava alle minacce “Vorrei che la smettessero di rompere i coglioni sennò vado fino a casa a prenderli, che la smettano e mi lascino nella pace…la prima denuncia che arriva li farò sparire”.

La Procura distrettuale rimarca a questo punto le dichiarazioni di Valerio Mangialardo il quale nella conversazione intercettata avrebbe sottolineato ad Assunto Megna “che tutto questo lo fa in virtù del loro rapporto di amicizia e che non fa altro che riportare le posizioni prese dal sindaco in merito alla questione. Chiarisce poi con Assunto Megna – spiegano ancora gli inquirenti – l’incomprensione che c’è stata tra di loro poiché non si sono capiti in passato su come andava lasciato il diritto di passaggio.

La spiaggia del Cliffs nelle foto agli atti dell’inchiesta

Assunto Megna alla fine accetta di modificare la posizione del cancello però chiede a Valerio Mangialardo di verificare, giusto a titolo informativo, se è effettivamente vero che lui debba lasciare il passaggio”. L’anno successivo – 2018 – si ripresentavano però nuove problematiche relative al “rilascio della concessione per la spiaggia da parte del Comune, irritando non poco Assunto Megna, come si evince da una conversazione telematica intercettata in data 9 maggio 2018 sull’apparato telefonico in uso allo stesso” in cui questi interloquiva con il commercialista della Takoda srl, confermando sempre di più le sue ingerenze nelle attività gestionali dell’Hotel Cliffs”.

I lavori nel 2017 per la spiaggia del Cliffs

Nel prosieguo del colloquio, Assunto Megna – stando alla ricostruzione della Dda – sarebbe quindi passato ai toni minacciosi riferendo al commercialista di portare una imbasciata a Valerio Mangialardo sottolineando testualmente: “lo capisce…, così lo capisce…sennò glielo faccio capire io una volta per sempre!”. Il commercialista avrebbe cercato di dissuaderlo a intervenire con la forza ma Assunto Megna ribadiva il motivo per il quale si era “preso” il Cliffs “Ascolta un attimo…io avanzo 300.000 euro dal Sayonara e mi sono preso questa baracca e ce ne ho messi altri 100 già!”.  Assunto Megna da giovedì scorso si trova in carcere con l’accusa di associazione mafiosa. Viene ritenuto il “punto di riferimento dei vertici apicali della cosca sul comprensorio di Nicotera Marina, inizialmente sotto le direttive di Giuseppe Mancuso (cl. ’49, detto “Peppe Mbroglia”) ed in seguito sotto le direttive di Luigi Mancuso”.

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