domenica,Settembre 8 2024

‘Ndrangheta: le strutture turistiche di Nicotera e Joppolo quali basi logistiche del clan Mancuso

Il ruolo degli indagati Domenico Ciconte, Francesco Polito e Pasquale Megna nell’inchiesta Imperium della Dda di Catanzaro. Dal sostegno ai carcerati e ai latitanti sino al monopolio nei lavori boschivi, dai summit nei villaggi all’impiego di personale dipendente indicato dalla cosca

‘Ndrangheta: le strutture turistiche di Nicotera e Joppolo quali basi logistiche del clan Mancuso
l'hotel Cliffs a Joppolo
Domenico Ciconte

Viene contestato anche a tre indagati a piede libero, il reato di associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione Imperium della Guardia di finanza e della Dda di Catanzaro. Risultano infatti indagati: Domenico Ciconte, 59 anni, di Sorianello, Francesco Polito, 79 anni, di Nicotera Marina, Pasquale Megna, 38 anni, di Nicotera Marina, da qualche mese collaboratore di giustizia. In particolare, Domenico Ciconte, alias “Mimmo a bestia”, è accusato di aver corrisposto periodicamente delle somme di denaro agli appartenenti al clan Mancuso per il sostentamento familiare durante la detenzione e per il pagamento delle spese legali e processuali. Inoltre, in virtù dei pregressi rapporti intrattenuti con i fratelli Diego Mancuso e Pantaleone Mancuso (l’Ingegnere) e con Domenico Scardamaglia, detto Pajjuni, nonché in virtù dello stretto legame con Luigi Mancuso e con Assunto Megna, Ciconte avrebbe operato quale imprenditore nel settore boschivo, ottenendo una posizione commerciale dominante in relazione ai lavori di taglio boschivo, per aggiudicarsi i quali avrebbe chiesto l’intervento dei propri sodali anche attraverso l’interessamento dei vertici apicali della cosca Anello di Filadelfia.

Francesco Polito è invece accusato di aver condotto unitamente al socio Antonio Ranieli (nelle more deceduto) il villaggio Sayonara di Nicotera Marina “secondo le precise indicazioni ricevute inizialmente Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, e successivamente di Luigi Mancuso. Il tutto sino all’agosto 2009 tramite la fallita Sayonara srl, poi attraverso la Sayonara club srl sino al gennaio 2015, quindi sino ad ottobre 2016 con Suvillaggio srl. Francesco Polito è quindi accusato di aver gestito sino al 2014 anche la struttura ricettiva “Hotel Cliffs” di Joppolo per il tramite della Essegroup srl, cedendone poi a Assunto Natale Megna la successiva conduzione. Polito avrebbe consentito che entrambe le strutture – Sayonara di Nicotera Marina e Hotel Cliffs di Joppolo – fossero adoperate come basi logistico-operative della cosca Mancuso, per dei summit di ‘ndrangheta e per favorire la latitanza e l’irreperibilità degli associati, oltre che come strumento per realizzare gli interessi economico-patrimoniali dell’associazione, attraverso l’impiego di personale dipendente indicato dalla consorteria, nonché attraverso l’approvvigionamento dai fornitori individuati dagli affiliati.

Pasquale Megna

Pasquale Megna, oltre che della detenzione di armi, è infine accusato di aver gestito ed organizzato la latitanza di soggetti affiliati alla ‘ndrangheta ed intranei alle ‘ndrine storicamente alleate alla cosca Mancuso. In particolare, si sarebbe occupato della gestione della latitanza del boss di Rosarno Marcello Pesce, ospitandolo presso la propria abitazione e organizzando all’interno dell’immobile gli incontri con gli altri affiliati che andavano a fargli visita. Inoltre, a seguito del rinvenimento delle videocamere che inquadravano l’abitazione di campagna ove risiedeva il latitante, Pasquale Megna è accusato di aver pianificato lo spostamento di Marcello Pesce dal territorio di Nicotera al territorio di Rosarno, prendendo contatti diretti con i soggetti rosarnesi indicatigli dallo stesso Pesce e ideando uno stratagemma per impedire l’intervento delle forze dell’ordine nel corso delle operazioni di trasferimento. Negli spostamenti riservati, Pasquale Megna avrebbe infine accompagnato durante la loro irreperibilità pure Luigi Mancuso e Pantaleone Mancuso (l’Ingegnere).

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