Carcere Vibo, astensione dal servizio mensa. Il sindacato: «Agenti in ginocchio»
Il sindacato autonomo polizia penitenziaria lancia un vero e proprio grido d’allarme sulla situazione e la sicurezza all’interno del Casa circondariale e preannuncia la protesta. Ecco quando
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria lancia un vero e proprio grido d’allarme sulla situazione e la sicurezza all’interno del carcere di Vibo Valentia e preannuncia per domani, martedì 4 luglio, l’astensione dalla mensa di servizio dei poliziotti penitenziari. L’iniziativa è promossa da Francesco Ciccone, segretario provinciale Sappe, che ha inviato al prefetto Paolo Giovanni Grieco una dettagliata nota in cui il Sappe evidenzia le grandi criticità operative della Polizia Penitenziaria di Vibo Valentia.
La lettera inviata al prefetto
«È ormai diventata insostenibile la condizione lavorativa in cui si trova ad operare il personale della Polizia Penitenziaria in servizio alla Casa Circondariale di Vibo Valentia, tanto è che lo scorso 25 Maggio con nota n. 05/05 (che si allega), questa O.S. attraverso lo scrivente, è stata ricevuta cordialmente, da Sua Eccellenza ed ha esposto la gravissima situazione legata alla carenza dell’organico della Polizia Penitenziaria e la difficoltà gestionale dei detenuti con patologia psichiatrica. Ora, un detenuto con patologie psichiatrica, ristretto al reparto accettazione, ha devastato l’ennesima camera detentiva, ponendo in essere comportamenti atti ad offendere il difficile compito della Polizia Penitenziaria. Il soggetto nel giro di un anno ha devastato almeno una decina di camere presso l’Istituto vibonese, per non parlare di quelle distrutte negli altri Istituti della penisola dove è stato ristretto. Non è più possibile gestire questi soggetti, i quali, a causa della loro difficile patologia hanno bisogno di un agente fisso per la custodia h24 che invece di svolgere i compiti del poliziotto penitenziario, deve, svolgere il compito degli altri operatori che dovrebbero essere chiamati alla gestione di taluni soggetti. C’è da ringraziare il Vescovo della Diocesi che attraverso il progetto “Caritas” fornisce giornalmente tabacco, vestiario e cibo, a questi soggetti, in alcuni casi, abbandonati anche dalle loro famiglie e assegnati alla sola gestione del personale di Polizia Penitenziaria, che in particolare nei turni pomeridiani (dove c’è in servizio meno personale) oltre a non riuscire neanche a consumare il pasto serale, deve combattere con il fallimento della gestione. Si aggiunge, che negli ultimi giorni il gravissimo problema della gestione dell’area sanitaria si è ulteriormente aggravato poiché risultano scoperti per carenza di Medici. Inoltre, sono presenti detenuti appartenenti al Circuito AS3 particolarmente aggressivi, che nei giorni scorsi hanno posto in essere episodi gravissimi e mettono in serio pericolo il personale che con alto senso del dovere mantiene l’ordine e la sicurezza. Particolare criticità si verifica nella gestione dei detenuti che si trovano ricoverati presso il locale nosocomio (attualmente tre) per cui servono almeno 12 unità giornaliere che si sottraggono alla già difficile situazione organica.
Infine, si segnala oltre al danno, la beffa, con la totale assenza del pagamento del lavoro straordinario svolto in questa difficile criticità. E, ancora, con decorrenza 28 giugno partirà il piano ferie estive per il personale che, sicuramente, troverà molteplici difficoltà di realizzazione, in considerazione delle tante criticità esistenti. Con la presente annunciamo che nella giornata del 4 luglio prossimo, il personale protesterà contro la situazione che si è determinata e per richiedere interventi risolutivi, con l’astensione dalla mensa di servizio e con riserva di attuare ulteriori iniziative di protesta».
Il sostegno del segretario generale Sappe Capece
Pieno sostegno alla protesta della Polizia Penitenziaria di Vibo arriva da Donato Capece, segretario generale del Sappe: “Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria affinchè le giuste proteste dei colleghi di Vibo Valentia trovino attenzione e conseguenti provvedimenti. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere. Ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari del Paese, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. «Sono mesi che portiamo avanti le battaglie a favore di ogni singolo appartenente alla Polizia Penitenziaria», spiega il leader nazionale dei Baschi Azzurri, «Mesi che rivendichiamo il nostro ruolo ormai attaccato da più parti e che vacilla sotto i colpi di normative che non ci tutelano di leggi troppo blande per chi delinque come la vigilanza dinamica ed il regime aperto nelle carceri e di quel partito dell’antipolizia che non perde occasione per strumentalizzare ogni singolo episodio. Dimenticando l’infinito lavoro quotidiano che tutte le donne e gli uomini in divisa compiono con abnegazione ed altissima professionalità ogni giorno». Netta la denuncia del Sappe: «Presto torneremo in piazza per manifestare il dissenso verso chi ci ha lasciato senza tutele di fronte a problemi sempre più complessi e per rivendicare tutele, garanzie funzionali e nuovi strumenti che migliorino il nostro servizio, bodycam e Taser, su tutti nuovi protocolli operativi e soprattutto tutele legali».
LEGGI ANCHE: Carcere di Vibo: celebrazioni in onore del patrono della polizia penitenziaria
Carcere di Vibo: «situazione insostenibile», protesta della polizia penitenziaria