giovedì,Dicembre 26 2024

Incarico alla Camera di Commercio di Vibo: prosciolto Calvetta

Decisione del gip dopo le pronunce del Tribunale del Riesame e della Cassazione. Non regge l’accusa di abuso d’ufficio

Incarico alla Camera di Commercio di Vibo: prosciolto Calvetta
Bruno Calvetta

Il gip del Tribunale di Vibo Valentia ha archiviato il procedimento penale a carico dell’avvocato Bruno Calvetta, attuale segretario generale della Camera di Commercio di Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, che nel giugno 2022 aveva portato all’applicazione della misura cautelare del sequestro preventivo di una somma pari a 234.560,42 euro sulla base di una contestazione di concorso in abuso d’ufficio per aver sottoscritto nel maggio 2018 una convenzione tra l’Asp di Vibo e la Camera di Commercio che ha consentito a Calvetta di assumere il ruolo di segretario generale e conservatore del registro delle imprese della stessa Camera, per un giorno a settimana, contemporaneamente all’incarico già svolto presso l’Asp quale direttore del Dipartimento amministrativo. L’indagine ha tratto origine da una segnalazione all’ufficio di Procura, nel dicembre 2020, da parte dell’allora commissario straordinario pro-tempore dell’Asp di Vibo con la quale si comunicava lo svolgimento del doppio ruolo dell’avvocato Calvetta in forza di tale convenzione.  Secondo l’accusa, l’incarico assunto dall’avvocato Calvetta presso la Camera di Commercio di Vibo Valentia sarebbe stato il risultato di plurime violazioni di legge. Il Tribunale del Riesame, a seguito di impugnazione del provvedimento cautelare, aveva però escluso il fumus commissi delicti del reato contestato, affermando che il conferimento a Calvetta dell’incarico presso la Camera di Commercio di Vibo poteva essere conferito senza alcuna espressa limitazione alla stipula di dette convenzioni non solo tra Camere di Commercio, ma anche tra Camera di Commercio e altra amministrazione, escludendo collusioni tra i pubblici ufficiali e Calvetta. Su tale valutazione si era pronunciata anche la Suprema Corte che, nel dichiarare l’inammissibilità del ricorso dell’Ufficio di Procura, ha affermato come l’iter argomentativo del Tribunale della Libertà nel cassare il provvedimento di sequestro preventivo, fosse sostenuto da una motivazione logica e fondata, ribadendo la legittimità della condotta dell’avvocato Calvetta nonché delle amministrazioni procedenti. Bruno Calvetta era difeso dagli avvocati Giuseppe Bagnato del Foro di Vibo Valentia e Giusy Caliò del Foro di Catanzaro.   

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