Carcere di Vibo: «situazione insostenibile», protesta della polizia penitenziaria
Tra carenza di organico e la difficile gestione dei detenuti con patologie psichiatriche, il Sappe denuncia «episodi gravissimi che mettono in serio pericolo il personale»
«È ormai diventata insostenibile la condizione lavorativa in cui si trova ad operare il personale della Polizia penitenziaria in servizio alla Casa circondariale di Vibo Valentia». L’ennesima denuncia arriva dal segretario provinciale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), Francesco Ciccone. Lo scorso 25 maggio l’incontro con il prefetto Grieco per esporgli «la gravissima situazione legata alla carenza dell’organico e la difficoltà gestionale dei detenuti con patologia psichiatrica». Ora, un nuovo episodio ha reso ancora più urgenti degli interventi risolutivi: «Un detenuto con patologie psichiatrica, ristretto al reparto accettazione – riferisce Ciccone -, ha devastato l’ennesima camera detentiva, ponendo in essere comportamenti atti ad offendere il difficile compito della Polizia penitenziaria. Il soggetto nel giro di un anno ha devastato almeno una decina di camere presso l’Istituto vibonese, per non parlare di quelle distrutte negli altri Istituti della penisola dove è stato ristretto. Non è più possibile gestire questi soggetti, i quali, a causa della loro difficile patologia hanno bisogno di un agente fisso per la custodia h24 che invece di svolgere i compiti del poliziotto penitenziario, deve, svolgere il compito degli altri operatori che dovrebbero essere chiamati alla gestione di taluni soggetti. C’è da ringraziare il vescovo della Diocesi che attraverso il progetto “Caritas” fornisce giornalmente tabacco, vestiario e cibo, a questi soggetti, in alcuni casi, abbandonati anche dalle loro famiglie e assegnati alla sola gestione del personale di Polizia penitenziaria, che in particolare nei turni pomeridiani (dove c’è in servizio meno personale) oltre a non riuscire neanche a consumare il pasto serale, deve combattere con il fallimento della gestione. Si aggiunge, che negli ultimi giorni il gravissimo problema della gestione dell’Area sanitaria si è ulteriormente aggravato poiché risultano scoperti per carenza di medici».
E ancora, il segretario del Sappe elenca altre criticità all’interno del carcere vibonese: «Sono presenti detenuti appartenenti al Circuito AS3 particolarmente aggressivi, che nei giorni scorsi hanno posto in essere episodi gravissimi e mettono in serio pericolo il personale che con alto senso del dovere mantiene l’ordine e la sicurezza. Particolare criticità si verifica nella gestione dei detenuti che si trovano ricoverati presso il locale nosocomio (attualmente tre) per cui servono almeno 12 unità giornaliere che si sottraggono alla già difficile situazione organica. Infine, si segnala oltre al danno, la beffa, con la totale assenza del pagamento del lavoro straordinario svolto in questa difficile criticità. E, ancora, con decorrenza 28 giugno partirà il piano ferie estive per il personale che, sicuramente, troverà molteplici difficoltà di realizzazione, in considerazione delle tante criticità esistenti». Il Sappe annuncia una prima forma di protesta che sarà messa in atto dagli agenti: «Nella giornata del 4 luglio il personale protesterà contro la situazione che si è determinata e per richiedere interventi risolutivi, con l’astensione dalla mensa di servizio e con riserva di attuare ulteriori iniziative di protesta». All’interno del carcero di Vibo – riferisce il sindacato – a fronte di un organico previsto di 246 unità, ci sono solo 155 agenti di cui 22 svolgono servizio al Nucleo traduzioni e piantonamenti, 30 negli uffici, 18 sono assenti per distacco in altre sedi e solamente 80 svolgono servizio nei reparti detentivi dove si trovano attualmente oltre quattrocento detenuti.
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