Ponti in disfacimento a Longobardi, i cinquestelle presentano esposto in Procura
Dopo i nostri servizi sullo stato fatiscente delle infrastrutture viarie, il Meetup “Vibonesi in movimento” si rivolge alla magistratura e chiede rassicurazioni agli organi competenti
Il Meetup “Vibonesi in Movimento – Amici di Beppe Grillo”, rende noto che lo scorso 28 agosto ha presentato formalmente un esposto contro ignoti, in merito alle competenze specifiche sul tratto di Strada statale 182 compreso tra il bivio di Longobardi e la stazione ferroviaria di Vibo-Pizzo «per i cavalcavia presenti, molto pericolosi e a rischio crollo. L’esposto è stato presentato alla competente Procura della Repubblica di Vibo Valentia ed è stato inviato per conoscenza anche alla Provincia di Vibo Valentia, a Comune, Anas e Prefettura». Nell’esposto, «a seguito degli episodi avvenuti negli ultimi anni in Italia, dal ponte Morandi di Genova, il più eclatante, al crollo dei vari cavalcavia come quello del 9 marzo 2017, nel tratto marchigiano dell’autostrada A14 Adriatica dove morì una coppia di coniugi, o quello del 28 ottobre 2016 sulla Milano-Lecco, 1 morto e 4 feriti, solo per citarne alcuni, il meetup di Vibo Valentia ha ritenuto opportuno far intervenire la Procura sul rischio concreto che tali cavalcavia rappresentino un pericolo reale per i tanti cittadini che percorrono ogni giorno tale arteria».
L’iniziativa dei Cinquestelle fa seguito ai servizi pubblicati dalla nostra testata nei quali si evidenziava la pericolosità dello stato delle infrastrutture. Entrambi i cavalcavia, spiega il MeetUp, «sono situati su una arteria con un elevato traffico, sostenuto e costante: auto e mezzi pesanti diretti verso la Statale 18 e lo svincolo autostradale a Nord, e la ex 522, e quindi le località più rinomate della costa degli dei, a Sud. Dunque un tratto nevralgico per l’intera viabilità del comprensorio. Nonostante le denunce di vari media locali, nulla si è mosso, e in Italia, si sa, si è assistito a molti crolli di ponti o cavalcavia a causa della mancanza di opportuna manutenzione. Addirittura, nello specifico, si parla di diverse criticità, con imminente pericolo di stabilità dell’infrastruttura. Il ferro che si sbriciola a mani nude o il cemento che si sfalda, o in passato i grossi frammenti staccatisi dalle loro volte, sono – sottolineano gli attivisti – un evidente campanello di allarme. Segni tangibili della scarsa cura ma soprattutto che bisogna intervenire e farlo presto. Senza voler essere giustizialisti, ci basterebbe, è il nostro augurio, che qualcuno si assumesse la responsabilità di scrivere nero su bianco, dopo un effettivo controllo, che non si tratta di ponti che mettono in pericolo l’incolumità dei cittadini che circolano sull’arteria in questione» conclude il Meetup.
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