Inchiesta Maestrale: in due lasciano il carcere, il Tdl conferma invece una terza misura
Decisioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro per tre indagati dell’operazione antimafia contro i clan del Vibonese

Un’ordinanza annullata, una riformata ed una terza confermata. Questo l’esito delle decisioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro che si è pronunciato su alcuni ricorsi avverso le ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre indagati dell’operazione Maestrale-Carthago. Ordinanza annullata (per l’accusa di associazione mafiosa) nei confronti di Giuseppe Raguseo, 45 anni, di Nicotera, in accoglimento di un ricorso degli avvocati Pietro Antonio Corsaro e Guido Contestabile. Il gip nei suoi confronti aveva già escluso la misura cautelare relativamente alle contestazioni per alcune estorsioni. Lascia il carcere e passa agli arresti domiciliari Rocco Gagliardi, 40 anni, di Mileto. In questo caso, in accoglimento di un ricorso dell’avvocato Tommaso Zavaglia, il Tdl ha escluso per Gagliardi il reato di associazione mafiosa (‘ndrina di San Giovanni), ma ha confermato la misura cautelare per le contestazioni relative alla detenzione illegale di armi. Resta infine in carcere Pietro Corso, 55 anni, di Mileto al quale viene contestato il reato associativo.
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