domenica,Maggio 11 2025

Uccise a Roma il vicino di casa, giovane di Sorianello condannato pure in appello

Il ventiseienne si era trasferito nel 2020 nella periferia della capitale. Dall’inchiesta Eureka un’altra sconvolgente verità sul delitto all’ombra del narcotraffico e del furto di 110 chili di cocaina

Uccise a Roma il vicino di casa, giovane di Sorianello condannato pure in appello
Il luogo dell'omicidio alla periferia di Roma e nel riquadro Giovanni Nesci
Giovanni Nesci

La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha confermato la condanna a 18 anni di carcere nei confronti di Giovanni Nesci, 26 anni, di Sorianello, accusato dell’omicidio ai danni di Fabio Catapano, il 48enne ucciso il 17 luglio 2020 dinanzi al cancello di casa a Castel di Leva, nell’agro romano. Respinta così la richiesta della Procura generale di Roma che aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Giovanni Nesci (difeso dagli avvocati Piero Chiodo e Giuseppe Ioppolo), imbianchino si era trasferito nel 2020 a Castel di Leva, periferia di Roma, occupando unitamente ad altri tre calabresi una villetta sfitta. Si trovava a cena dalla vittima insieme ad un amico quando la sera del 17 luglio 2020 nella cameretta di Nesci sarebbe stato consumato un furto di cui i calabresi avrebbero accusato Catapano, poi ucciso in strada a colpi di pistola dopo essere stato chiamato da Nesci ad uscire di casa. Lo stesso Giovanni Nesci, dopo il fatto di sangue, si era consegnato ai carabinieri confessando il delitto. Per lui l’accusa era quella di omicidio volontario. Una vicenda passionale, secondo Giovanni Nesci, ma gli investigatori non gli hanno creduto. “L’ho ucciso perché pensava avessi una storia con la compagna”, le parole del ragazzo di Sorianello prima di chiudersi nel silenzio davanti al pm ed al gip. La Corte d’Assise in primo grado (confermata ora in appello) ha escluso la premeditazione nel fatto di sangue. Dalla recente inchiesta denominata “Eureka” della Dda di Reggio Calabria è tuttavia emersa un’altra verità: Giovanni Nesci e il fratello Francesco avrebbero custodito a Roma un carico di 110 chili di cocaina per conto del clan Mammoliti di San Luca. Carico sparito però dalla villetta dei Nesci e che aveva mandato su tutte le furie i Mammoliti. Giovanni Nesci avrebbe sospettato del furto il vicino di casa e temendo di non essere creduto dai Mammoliti ha ucciso Catalano. LEGGI QUI per tutti i particolari sulla nuova sconvolgente verità: Il furto di 110 Kg di cocaina dietro l’omicidio commesso dal vibonese Nesci a Roma

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