mercoledì,Aprile 30 2025

Rinascita Scott: non saranno sentiti in appello i collaboratori Mantella, Moscato, Mancuso e Megna

Rigettate tutte le richieste dei difensori e l’invio degli atti alla Corte Costituzionale richiesto per l’imputato Vincenzo Renda. Acquisite invece le sentenze di assoluzione in Petrol Mafie per Domenico Cracolici e Gregorio Giofrè. Gli imputati sono 74, di cui 70 condannati in primo grado

Rinascita Scott: non saranno sentiti in appello i collaboratori Mantella, Moscato, Mancuso e Megna
Nei riquadri da sinistra: Francesco Antonio Pardea, Domenico Macrì e a destra Gregorio Gasparro
La Corte d'Appello di Catanzaro
La Corte d’Appello di Catanzaro

Non saranno risentiti in aula nel processo d’appello relativo al troncone di Rinascita Scott celebrato in primo grado con il rito abbreviato, i collaboratori di giustizia BartolomeoArena, Raffaele Moscato, Andrea Mantella ed Emanuele Mancuso, la cui escussione era stata richiesta dalla Procura generale. Questa la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro, presieduta dal giudice Caterina Capitò (giudici consiglieri Antonio Giglio e Carlo Fontanazza), che con apposita ordinanza ha stabilito che si tratta di soggetti che hanno già reso “articolate dichiarazioni per le quali non sono stati segnalati specifici profili di incompletezza suscettibili di approfondimento” in secondo grado. Altresì respinta la richiesta di acquisizione di nuove intercettazioni – chiesta dalla Procura generale – per le posizioni di Gregorio Giofrè di San Gregorio d’Ippona e Pasquale Gallone di Nicotera Marina, che per la Corte “non appaiono assolutamente necessarie ai fini della decisione, atteso che dalle trascrizioni depositate a corredo dell’istanza non è dato evincere la decisiva rilevanza delle conversazioni rispetto ai reati in contestazione (su cui è intervenuta condanna in primo grado). Per la Corte d’Appello non sono state inoltre illustrate le ragioni che “renderebbero la prova indispensabile ai fini del completamento del quadro probatorio” che, analogamente, non appare assolutamente necessaria ai fini della decisione l’audizione del neo collaboratore di giustizia Pasquale Megna” di Nicotera Marina. Anche lui, dunque, non verrà risentito poiché “dai verbali depositati non emerge il riferimento a fatti specifici che rivestano il carattere della decisività in relazione alle contestazioni per cui si procede a carico di Pasquale Gallone, rispetto alla piattaforma probatoria già posta a fondamento della condanna intervenuta in primo grado”.

Gregorio Giofrè

Respinte poi le richieste avanzate dai difensori di risentire in aula alcuni testi di polizia giudiziaria ed altri testimoni in relazione alle posizioni di Domenico Pardea, Gregorio Gasparro, Francesco Vardè, Domenico Cracolici.

Rigettata anche la richiesta della difesa di Vincenzo Renda che aveva prospettato l’invio degli atti alla Corte Costituzionale in relazione alle norme che consentono al pubblico ministero di impugnare le sentenze di proscioglimento (ricordiamo che Renda in primo grado è stato assolto a fronte di una richiesta di condanna della Dda a 10 anni e 10 mesi di reclusione). Una questione già da tempo risolta dalla Corte Costituzionale che ha ribadito la parità tra accusa e difesa nell’appellare le sentenze (anche quelle arrivate al termine di un processo celebrato in primo grado con rito abbreviato), dichiarando l’eccezione sollevata nell’interesse di Vincenzo Renda come “manifestamente infondata”. [SCORRI IN BASSO E CLICCA SU “AVANTI” PER LEGGERE I NOMI DEGLI IMPUTATI E LE CONDANNE IN PRIMO GRADO]

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