giovedì,Dicembre 26 2024

Incendio al Cofino, il racconto dell’archeologa che ha dato l’allarme – Video

Nel frattempo il sindaco Maria Limardo ha diffidato la ditta affinché effettui una rapida pulizia e completi i lavori del Parco

Incendio al Cofino, il racconto dell’archeologa che ha dato l’allarme – Video

Non è la prima volta e il timore è che non sia neanche l’ultima se non si corre subito ai ripari. Perché le condizioni dell’area si prestano facilmente al malintenzionato di turno che ieri sera ha pensato bene di dare fuoco alle sterpaglie intorno ad una delle aree archeologiche più importanti di Vibo Valentia. Un incendio di vaste dimensioni, data la superficie sterminata della zona alta della città, che si è arrestato ad appena un metro dalle tensostrutture. Ad accorgersi del rogo e dare l’allarme l’archeologa Mariangela Preta. «Avevamo appena terminato la passeggiata archeologica – racconta la Preta – quando mi sono accorta, avvicinandomi da queste parti, che c’era molto fumo. Una volta vicino ho visto delle fiamme altissime, non ho esitato un attimo a chiamare i vigili del fuoco rimanendo qui, perché avevo le chiavi dell’area».

Il sindaco Maria Limardo proprio questa mattina ha diffidato la ditta affinché si adoperi per una rapida pulizia e messa in sicurezza e soprattutto perché riprendano i lavori, perché il Parco non è ancora finito, non è ancora pienamente fruibile. «Questo fa parte – aggiunge l’archeologa – del Parco archeologico Hipponion-Valentia, che comprende anche altri siti come il Belvedere-Telegrafo, il castello di Bivona. Purtroppo è ancora un cantiere, eppure manca davvero poco, dei dettagli, per completarlo. Fortunatamente, l’area non ha toccato le tensostrutture, ma soltanto grazie all’intervento di pulizia straordinaria disposto dalla Soprintendenza guidata da Fabrizio Sudano, che ha fatto eliminare le sterpaglie quantomeno nell’area circostante le strutture». Altrimenti le fiamme avrebbero divorato tutto ciò che è stato realizzato con enormi sacrifici e grande dispendio economico.

Un precedente c’era già stato, appena una settimana prima, quando un rogo si era fermato poco più in là. Segno che l’area, un tempo fiorente pascolo ed ora vincolata, così com’è a qualcuno non piace.

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