Olimpo: per Antonio La Rosa annullamento con rinvio in Cassazione
Per quello che viene ritenuto come il vertice dell’omonimo clan di Tropea è stato disposto un nuovo giudizio dinanzi al Riesame di Catanzaro


La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro, emessa nell’ambito del procedimento denominato Olimpo, che aveva confermato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Antonio La Rosa, 61 anni, ritenuto il boss dell’omonima ‘ndrina di Tropea, difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio. Dopo l’arresto a gennaio su ordinanza del gip distrettuale per estorsione, rivelazione di segreti d’ufficio, detenzione illegale di armi, reati tutti aggravati dalla finalità di agevolare l’organizzazione mafiosa di cui lo stesso è ritenuto partecipe in posizione apicale. Nello specifico, l’indagine Olimpo avrebbe accertato il condizionamento, da parte del clan La Rosa di Tropea, di numerose attività turistiche della costa vibonese, l’intromissione in diversi appalti, nonché delle interazioni tra il Tonino La Rosa con soggetti impiegati nella pubblica amministrazione ed in particolare con la cognata (indagata per rivelazioni di segreti d’ufficio) che lavora in Prefettura di Vibo Valentia. Il provvedimento cautelare era stato integralmente confermato dal Tribunale del Riesame di Catanzaro. Tale decisione è stata tuttavia impugnata dalla difesa di Antonio La Rosa, che aveva portato all’attenzione della Cassazione una serie di censure avverso le motivazioni rassegnate dal Tribunale del Riesame di Catanzaro e che riguardavano non solo la gravità indiziaria ma anche la retrodatazione della misura cautelare. In Cassazione, quindi, anche la Procura generale, condividendo i motivi del ricorso difensivo, aveva chiesto l’annullamento dell’ordinanza impugnata. La Suprema Corte ha così annullato il provvedimento del Tribunale del Riesame di Catanzaro disponendo un nuovo giudizio. Antonio La Rosa è imputato attualmente anche nel processo Rinascita-Scott, alle battute finali innanzi al Tribunale di Vibo Valentia, dove gli viene contestato il reato di associazione mafiosa. Lo stesso è ritenuto dagli investigatori il vertice dell’omonima ‘ndrina di Tropea. Antonio La Rosa è il figlio di Domenico La Rosa, quest’ultimo ritornato libero nei giorni scorsi nell’ambito dell’operazione Olimpo su decisione della Cassazione (annullamento senza rinvio) e sempre in accoglimento di un ricorso dell’avvocato Giovanni Vecchio.
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