Vibo, un altro “ponte della paura”: ferro e cemento come pasta frolla
Si trova a Longobardi, in uno dei tratti più trafficati della Statale 182: da una parte si va allo svincolo, dall’altra sulla Costa degli dei. Ma le sue condizioni fanno temere il peggio. Le autorità intervengano al più presto
Le anime in ferro si sbriciolano come fossero dei grissini. Il cemento si sfalda come pasta frolla fragrante. Questo ponte sta cedendo e i grossi frammenti staccatisi dalla sua volta sono il segno che il tempo stringe e bisogna far presto. Siamo lungo la Strada statale 182 che collega Vibo Marina a Pizzo a poche decine di metri dal bivio per Longobardi. Già, Longobardi, la frazione di Vibo Valentia che subito dopo l’alluvione del 3 luglio 2006 fu interamente evacuata. La stessa che ancora oggi soffre per i fenomeni di dissesto idrogeologico. Ecco lo smottamento all’ingresso del paese, segnalato da un cartello arrugginito e dal solito nastro bianco e rosso.
È un ponte pericolante e pericoloso, questo. In una zona pericolosa. Collega una parte della frazione a questa che un piccolo cartello indica essere una proprietà privata. Sopra di esso, pertanto, il traffico è limitato. Sotto di esso, invece, è sostenuto e costante: auto e mezzi pesanti diretti verso lo svincolo autostradale, a nord, o la ex 522, e quindi le località più rinomate della Costa degli dei, a Sud.
Si sbriciola, si mostra fragile sin dalle fondamenta. Anche i suoi piloni mostrano crepe. Le immagini di questo ponte, parlano da sé. Analoghe, se non più inquietanti, rispetto a quelle di un altro ponte, pochi chilometri più avanti, nei pressi della stazione di Vibo Pizzo, le cui condizioni avevamo documentato in un altro servizio. L’Anas e le altre istituzioni preposte intervengano. E lo facciano presto.
LEGGI ANCHE: Stazione abbandonata e un ponte in disfacimento: benvenuti a Vibo-Pizzo – Video