lunedì,Dicembre 23 2024

‘Ndrangheta: a Filandari il metanodotto sotto il controllo assoluto dei clan

Dall'attività investigativa della Dda emerge il controllo della 'ndrina di Cessaniti sulle attività imprenditoriali ed economiche della zona

‘Ndrangheta: a Filandari il metanodotto sotto il controllo assoluto dei clan
Francesco Barbieri

Danneggiamento seguito da incendio ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Questi i reati contestati a Francesco Barbieri, detto “Ciccio”, 58 anni, e Salvatore Policaro, 55 anni, di Portosalvo, contestati in concorso morale e materiale tra loro e con altri soggetti in corso di identificazione, nelle rispettive qualità all’interno del sodalizio ‘ndranghetistico di Cessaniti. Nello specifico, Francesco Barbieri – indicato quale capo della ‘ndrina di Cessaniti – e Salvatore Policaro, affiliato alla ‘ndrina di Cessaniti, quest’ultimo esecutore materiale unitamente ad un soggetto non identificato, mediante violenza e minaccia avrebbero compiuto atti idonei a costringere il titolare della ditta “Consorzio Stabile Prometeo Srl” con sede a Foggia, appaltatrice dell’opera di costruzione del metanodotto a Mesiano di Filandari a versare loro, quindi alla criminalità organizzata di Cessaniti (così “mettendosi a posto” con la ‘ndrangheta del vibonese) una somma di denaro imprecisata a titolo estorsivo in relazione ai lavori. Il tentativo di estorsione non andava a buon fine per cause indipendenti dalla volontà degli autori. Per piegare la resistenza dell’impesa, Barbieri e Policaro avrebbero anche posizionato un bidone di plastica contenente liquido infiammabile ed un accendino, nonché danneggiato con incendio 13 metri di tubi in polietilene, la cartellonistica stradale e le transenne metalliche. Il reato è aggravato dal metodo mafioso e porta quale data di commissione il 20 settembre 2019.

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