Le reliquie del beato Carlo Acutis fanno tappa a Polia e San Nicola da Crissa
Morì a soli 15 anni per una leucemia fulminante, offrendo le sue sofferenze per la Chiesa. Nell'Angitolano fervono i preparativi per l'iniziativa promossa dal sodalizio “Città del Crocifisso"
Fervono i preparativi per la “tappa angitolana” del Sacro reliquiario del beato Carlo Acutis. Per iniziativa dell’associazione “Città del Crocifisso”, nel prossimo fine settimana le reliquie saranno portate a Polia e a San Nicola da Crissa. Il programma prevede venerdì pomeriggio l’accoglienza nel comune di Polia e, a seguire, la celebrazione eucaristica presso la chiesa di Sant’Enrico. Sabato la peregrinatio si sposterà a San Nicola da Crissa, dove al santuario di Mater Domini verrà consegnata la bandiera “Città del Crocifisso” e vi sarà una santa messa. Domenica mattina, nella chiesa parrocchiale di San Nicola da Crissa, si terrà un convegno sulla vita di Carlo Acutis; a seguire la santa messa. [Continua in basso]
L’evento è particolarmente atteso e vedrà arrivare nei due piccoli centri dell’Angitolano istituzioni e delegazioni del sodalizio “Città del Crocifisso”, che vede associati 52 comuni italiani. Lo scopo è quello di conoscere e condividere le tradizioni delle tante realtà dello Stivale che hanno in comune la fede verso il Crocifisso, mantenendo vive le tante esplicazioni della pietà popolare e la cultura storico-religiosa.
Carlo Acutis, morto ad appena 15 anni nel 2006 a causa di una leucemia fulminante che lo ha portato via in appena tre giorni, è stato beatificato da papa Francesco il 10 ottobre del 2020. Da sempre molto devoto, soprattutto all’Eucarestia e alla Madonna, prima di morire dichiarò di voler offrire le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa e promise alla madre che le avrebbe dato molti segni della sua presenza. Fu sepolto, secondo il suo desiderio, nel cimitero di Assisi dove è rimasto fino alla traslazione nel Santuario della Spogliazione, nella stessa città, dove si trova dal 6 aprile 2019. Gli è stato attribuito un miracolo per intercessione, ossia la guarigione di Matheus un bambino brasiliano di sei anni affetto da una malattia al pancreas.
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