Violenza in carcere, detenuto aggredisce quattro agenti a Reggio Calabria
La denuncia del sindacato provinciale Sinappe che accende nuovamente i riflettori sulla piaga dei penitenziari sovraffollati
Ancora violenze in carcere ai danni della polizia penitenziaria. L’ultimo episodio segnalato giunge dal carcere di Arghillà, a Reggio Calabria. A denunciare una grave aggressione ai danni di alcuni agenti, il vicesegretario provinciale del Sinappe, Danilo Bandiera. «Nella giornata di sabato un detenuto già noto per la sua indole violenta più volte dimostrata in passato in numerosi penitenziari – spiega – ha dato in escandescenza all’interno dei locali passeggi portando a termine, per futili motivi, una violenta aggressione nei confronti di almeno quattro operatori di Polizia penitenziaria, che si sono visti aggrediti e percossi in modo violento».
Il sindacalista lancia dunque l’allarme: «Ormai la popolazione detenuta all’interno del carcere di Arghillà supera la capienza prevista, a fronte di 300 posti previsti, sono presenti all’incirca 380 detenuti, è ciò causa delle problematiche gestionali e di ordine e sicurezza; i detenuti più rivoltosi prendono spunto da ogni occasione per creare disordini. Un organico – rimarca Bandiera – ai minimi livelli, ha portato ad un decadimento della qualità del lavoro e all’impossibilità di potersi difendere dalle aggressioni quotidiane che si continuano a registrare nel penitenziario di Arghillà. All’Amministrazione vanno le nostre rimostranze, – conclude l’esponente sindacale – perché una situazione del genere, di grave pericolo, non dovrebbe accadere, ai colleghi la nostra vicinanza».
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