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Rinascita Scott: eccepita in aula l’inutilizzabilità di 400 progressivi delle intercettazioni

A sollevare l’eccezione è stato l’avvocato Paride Scinica secondo il quale i decreti autorizzativi sono solo «apparentemente motivati dal gip»

Rinascita Scott: eccepita in aula l’inutilizzabilità di 400 progressivi delle intercettazioni

Intercettazioni ambientali e telefoniche al centro delle ultime udienze del maxiprocesso Rinascita Scott con l’esame in aula di alcuni periti nominati dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia che hanno deposto unitamente a quelli delle difese e della pubblica accusa rappresentata dalla Dda di Catanzaro. Diverse sinora le divergenze emerse tra le trascrizioni della polizia giudiziaria e quelle dei periti e ciò ha portato anche all’ascolto in aula di alcuni progressivi delle intercettazioni.
Stamane, però, una questione preliminare sollevata dall’avvocato Paride Scinica tronca alla radice ogni discussione sulle divergenze emerse tra le diverse trascrizioni. Il Collegio, infatti, dovrà ora occuparsi – in via preliminare, appunto – dell’eccezione di inutilizzabilità delle stesse intercettazioni sollevata in aula dal legale all’atto della produzione documentale. “Processo complesso, produzione complessa”, ha esordito in aula l’avvocato Scinica  che ha poi depositato ed illustrato un corposo compendio di 17 memorie difensive, eccependo di conseguenza l’inutilizzabilità di ben 400 progressivi afferenti a tutti i Rit degli investigatori del Ros di Catanzaro aventi come bersaglio investigativo tutti i soggetti indicati come presunti partecipi del locale di ‘ndrangheta di Limbadi rappresentato dal clan Mancuso. L’avvocato Paride Scinica ha quindi posto in evidenza al Collegio giudicante che, prima di verificare la discordanza o meno tra la trascrizione dei progressivi da parte della polizia giudiziaria e quella dei periti – e prima ancora di procedere all’ascolto delle bobine in aula – occorre porsi il problema se a monte l’intercettazione sia utilizzabile o meno. In particolare, il difensore ha spiegato al Tribunale che tutti i decreti autorizzativi e di proroga delle intercettazioni, emessi dal gip, e contenuti nei Rit afferenti alle indagini condotte dal Ros di Catanzaro, risultano solo “apparentemente motivati”, atteso che – ad avviso dell’avvocato Scinica – si tratta di “decreti prestampati e compilati a penna che hanno permesso al gip di autorizzare o prorogare qualsiasi intercettazione richiesta dal pm, violando i dettati delle norme di riferimento del codice di procedura penale e della giurisprudenza della Cassazione”. Alla richiesta dell’avvocato Paride Scinica si sono associati gli avvocati Michelangelo Miceli e Giuseppe Artusa.

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