Estorsioni e usura a Tropea: medico a giudizio con i La Rosa mentre per un commercialista atti alla Dda
L'inchiesta dei carabinieri è coordinata dal procuratore Nicola Gratteri e dai pm Corrado Cubellotti e Antonio De Bernardo. In due con rito ordinario, uno sceglie l’abbreviato mentre una posizione è stata stralciata per violazione del diritto di difesa
Inizierà il 31 maggio prossimo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia il processo nei confronti di Pasquale La Rosa, 58 anni, di Tropea e Elio Ventrice, 73 anni, medico in pensione di Tropea il processo nato da un’inchiesta della Dda di Catanzaro. Il gup distrettuale ha infatti oggi rinviato a giudizio i due imputati, mentre Antonio La Rosa, 61 anni (fratello di Pasquale) ha scelto ed ottenuto il processo con rito abbreviato che comporta in caso di condanna lo sconto di pena pari ad un terzo. Posizione stralciata, invece, ed atti restituiti alla Procura distrettuale per la posizione del commercialista di Filadelfia Domenico Fraone, 51 anni, residente a Parghelia. In tale ultimo caso, gli avvocati Mario Bagnato e Serena La Caria (quest’ultima in sostituzione del collega di studio avvocato Guido Contestabile) hanno infatti eccepito la nullità della richiesta di rinvio a giudizio in quanto all’atto dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, Domenico Fraone con una memoria difensiva aveva chiesto ai Pm di essere interrogato. Non essendo avvenuto tutto ciò ed essendo stata invece avanzata richiesta di rinvio a giudizio senza l’interrogatorio richiesto da Fraone, il gup ha oggi ravvisato una violazione del diritto di difesa disponendo la restituzione degli atti alla Dda di Catanzaro per tale posizione. Per Fraone, dunque, si riparte dall’avviso di conclusione indagini. [Continua in basso]
Le accuse
Usura aggravata è la prima accusa mossa a Domenico Fraone che, a fronte della concessione di un prestito di 200mila euro, si sarebbe fatto promettere da Antonio Mondella (imprenditore edile in stato di difficoltà) interessi mensili tra il 6 e il 7% e, in caso di mancata restituzione della somma ricevuta in prestito (200mila euro) nel termine pattuito di un anno, anche il titolo di proprietà definitivo, e libero da ipoteche, sull’immobile denominato “Casa di Ulisse”, sito a Tropea in vicolo Ripa S. Francesco, del valore catastale di 2.500.000,00 euro gravato da due ipoteche per un valore complessivo di 960mila euro. La contestazione è datata 3 novembre 2012.Estorsione aggravata dal metodo mafioso è la seconda contestazione mossa a Domenico Fraone, questa volta in concorso con il boss di Tropea Antonio La Rosa (alias “Ciondolino”) e il medico in pensione Elio Ventrice. I tre avrebbero rivolto minacce ad Antonio Mondella facendogli rinvenire sul pianerottolo del portone di ingresso della “Casa di Ulisse” una bottiglietta contenente del liquido infiammabile. I tre sono poi accusati di aver in concorso fra loro compiuto danneggiamenti al complesso immobiliare denominato “Borgo Fiorito” realizzato da una società facente capo ad Antonio Mondella. Elio Ventrice è quindi accusato di aver fatto da mediatore per far pervenire ad Antonio Mondella messaggi minatori provenienti da Antonio La Rosa e Pasquale La Rosa al fine di consentire l’acquisto della “Casa di Ulisse” da parte di Domenico Fraone e facendo rinunciare il figlio di Mondella dall’acquistare all’asta l’immobile che veniva invece acquisito da Fraone. Le condotte contestate coprono un arco temporale che va dal 2013 al dicembre del 2019.
Usura aggravata dal metodo mafioso è invece l’accusa mossa nei confronti di Pasquale La Rosa che, a fronte di un prestito di 80mila euro si faceva promettere da Antonio Mondella interessi usurari. La contestazione copre l’arco temporale del 2010. Infine, Pasquale La Rosa ed Elio Ventrice sono accusati del reato di estorsione aggravata dalle modalità mafiose avendo rappresentato ad Antonio Mondella di essere in imminente pericolo di vita se non avesse saldato il debito contratto con Pasquale La Rosa. In particolare sarebbe stata prospettata a Mondella un’aggressione fisica da parte dei fratelli Antonio e Pasquale La Rosa. Tali contestazioni coprono un arco temporale che va dal 2013 al dicembre 2019. [Continua in basso]
La genesi dell’inchiesta
L’inchiesta si basa su una serie di riscontri a corredo delle dichiarazioni della parte offesa rilasciate inizialmente ai carabinieri della Stazione di Zungri nel maggio 2018, oltre che di una serie di intercettazioni. Antonio La Rosa (nei cui confronti l’ordinanza era stata annullata dal Riesame) è attualmente imputato anche nel maxiprocesso Rinascita Scott. Insieme a Pasquale La Rosa (detenuto invece nel carcere di Lecce) è difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio. Domenico Fraone è invece difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Mario Bagnato. Elio Ventrice è assistito dall’avvocato Carmine Pandullo.
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