Zambrone, ordinanza di demolizione di opere abusive in località Priscopio
Tutti i manufatti irregolari dovranno essere demoliti in sicurezza dal proprietario del terreno entro tre mesi

Da un recente sopralluogo in località Priscopio a Zambrone, effettuato dall’Ufficio tecnico comunale e dalla Polizia locale, unitamente ai carabinieri della stazione Zungri e ai carabinieri forestali di Vibo Valentia, è emersa la presenza di un fabbricato in corso di costruzione caratterizzato da molteplici difformità rispetto al progetto originario. Le numerose opere abusive riscontrate «in assenza di valido titolo edilizio» dovranno pertanto essere «demolite dal proprietario del terreno». Il «ripristino in sicurezza dello stato dei luoghi», dovrà essere eseguito entro 90 giorni dall’ordinanza emessa dall’Ufficio tecnico comunale. «In caso di inottemperanza – si legge nel documento -, si procederà, secondo le leggi vigenti, alla demolizione d’ufficio delle opere abusive». [Continua in basso]
Gli «abusi edilizi» riscontrati durante il sopralluogo nell’edificio in questione, composto da piano interrato, piano terra e primo livello, riguardano la realizzazione di un’apertura nel solaio tra il piano interrato e il primo; la creazione «senza titolo» di un vano interrato con struttura in cemento armato adiacente il locale tecnico della piscina. Quindi una «diversa distribuzione» degli spazi interni al piano terra, «in difformità» rispetto a quanto autorizzato dai titoli edilizi; la «modifica dei prospetti» dei lati nord ed est, mediante la realizzazione di aperture di finestrate, «in difformità» rispetto ai titoli edilizi rilasciati. E’ stata riscontrata anche una «diversa distribuzione», rispetto alle autorizzazioni rilasciate, degli spazi interni del primo piano, con la realizzazione di pareti divisorie «in difformità» rispetto a quanto autorizzato, nonché la «modifica della destinazione d’uso» del lastrico solare, da “non praticabile” a “praticabile” al primo piano. Contestazioni pure per la costruzione di un terrazzamento su due livelli creato con muri di contenimento a secco posti lungo il perimetro esterno della piscina, prospicienti la strada pubblica sottostante. Infine, la «realizzazione» di un muro di contenimento in cemento armato in prossimità dell’accesso al lotto, con pilastri in cemento armato, e la «realizzazione» di muretto di pietrame a secco in prossimità dell’accesso al fabbricato. Gli unici atti rinvenuti dall’Ufficio tecnico comunale riguardano il permesso di costruire, il deposito del progetto strutturale, la successiva variante al progetto per la costruzione del locale tecnico piscina e la realizzazione della stessa, autorizzata, in cemento armato.
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