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Rinascita Scott: catturato latitante di Sant’Onofrio che si era rifugiato in Canada -Video

E’ accusato di essere organico al clan Bonavota e di aver organizzato la rapina con assalto armato ai danni di una banca a San Nicolò di Ricadi

Rinascita Scott: catturato latitante di Sant’Onofrio che si era rifugiato in Canada -Video
Domenico Cugliari

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia, congiuntamente al locale ufficio di polizia di frontiera dell’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino, a distanza di oltre tre anni dall’operazione Rinascita Scott, hanno notificato la relativa ordinanza a Domenico Cugliari, 41 anni, di Sant’Onofrio, detto “Scric”, sfuggito all’epoca alla cattura poiché domiciliato in Canada.
Il 41enne, dichiarato latitante nel febbraio 2020, era stato localizzato nell’agosto dello stesso anno a seguito di specifiche attività condotte dal Nucleo Investigativo di Vibo Valentia, con il coordinamento dalla Dda di Catanzaro attraverso il canale di cooperazione internazionale di polizia dell’unità I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), progetto interforze finanziato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza per la lotta globale contro la ‘ndrangheta cui aderiscono 13 Paesi del mondo e che ha già portato all’arresto di 46 latitanti. Dopo la dichiarazione di latitanza, lo stesso, al termine di un articolato iter amministrativo previsto dalla normativa canadese, è stato quindi espulso e consegnato alle autorità italiane dai funzionari della Canadian Border Service Agency. [Continua in basso]

Domenico Bonavota

L’arrestato è ritenuto organico al locale di ‘ndrangheta di Sant’Onofrio alle dirette dipendenze di Domenico Bonavota, accusato di associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, nonché di una rapina per 220 mila euro commessa con l’uso delle armi ai danni della Banca di Credito cooperativo di San Calogero ubicata a San Nicolò di Ricadi. Domenico Cugliari sarebbe stato in particolare l’organizzatore del “colpo”, effettuando i sopralluoghi e garantendo agli esecutori materiali la fuga attendendoli all’interno della propria Renault Clio. La rapina, oltre all’aggravante dell’uso delle armi e del voto travisato, è aggravata anche dal fine di voler agevolare le attività del clan Bonavota di Sant’Onofrio. Ad Onofrio Barbieri, Domenico Cugliari e Giuseppe Lopreiato viene infatti contestato anche il reato di associazione mafiosa e di essere organici alla cosca guidata dai fratelli Domenico e Pasquale Bonavota.

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