Sbarco migranti, fermati un presunto scafista e un marocchino già espulso
Nello sbarco di ieri fermati un presunto scafista egiziano e un marocchino già espulso per reati in materia di stupefacenti.
Un presunto scafista imbarcatosi a bordo della nave irlandese Samuel Beckett, attraccata ieri nel porto di Vibo Marina con a bordo 474 migranti di varie nazionalità, è stato posto in stato di fermo dagli agenti della Questura di Vibo Valentia. Si tratta di Mousad Fati, 22enne egiziano, sul quale gravano le testimonianze di tre migranti che, sentiti con l’auto di un mediatore linguistico, hanno riconosciuto lo stesso quale persona certamente identificabile come scafista nei tre distinti salvataggi che hanno visto coinvolti i migranti presi poi in carico dalla nave della Marina irlandese.
Inoltre, nel corso dell’attività di identificazione dei migranti giunti nel porto vibonese, che prevede il foto segnalamento e la successiva comparazione delle impronte digitali con la banca dati centrale mediante il sistema “Afis”, personale dell’Ufficio immigrazione ha individuato la presenza di un cittadino marocchino destinatario di una segnalazione per reati in materia di stupefacenti.
Lo straniero, che ha fornito false generalità all’atto dello sbarco, è risultato invece essere tale Mounim Adnan, nato in Marocco, 32 anni fa. Lo stesso, nel dicembre 2014, era stato espulso dalla Questura di Prato in esecuzione di un provvedimento del Tribunale di sorveglianza di Firenze che aveva commutato un residuo di pena con l’espulsione dal territorio italiano per dieci anni. Essendo lo stesso rintracciato nuovamente in Italia prima di detta scadenza, è stato quindi nuovamente tratto in arresto dal personale dell’Ufficio immigrazione per scontare in carcere la pena residua di 1 anno e 2 giorni.
I due fermi sono stati effettuati nel corso delle primissime fasi dello sbarco, quando l’apposita task-force di ufficiali ed agenti di Polizia giudiziaria appartenenti, oltre alla squadra mobilie della Questura, al comando provinciale dei Carabinieri, alla stazione navale della Guardia di finanza e alla Capitaneria di porto, ha dato il via all’attività d’indagine volta all’identificazione di eventuali scafisti.