mercoledì,Febbraio 19 2025

‘Ndrangheta stragista, dichiarazioni spontanee del boss Graviano: «Non conosco i Piromalli»

Il boss di Cosa Nostra ha negato l'esistenza della doppia affiliazione fra mafiosi siciliani e calabresi

‘Ndrangheta stragista, dichiarazioni spontanee del boss Graviano: «Non conosco i Piromalli»
Filippone e Giuseppe Graviano

Il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, detenuto a Terni al 41 bis, ha negato di “essere stato mai in Calabria e di conoscere i Piromalli di Gioia Tauro”. L’ha fatto collegato in videoconferenza, dopo aver chiesto di rilasciare dichiarazioni spontanee ai giudici della Corte d’appello di Reggio Calabria al processo sulla ‘ndrangheta stragista. L’udienza di oggi prevedeva il prosieguo delle arringhe degli avvocati della difesa.
Il boss di Cosa nostra ha poi contestato numerose dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che lo hanno chiamato in causa, affermando la sua totale estraneità alla strategia stragista, negando l’esistenza della ‘doppia affiliazione alla ‘ndrangheta e a Cosa nostra. 
Secondo Giuseppe Graviano, i collaboratori di giustizia “hanno raccontato fatti per sentito dire”. 
Per Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, accusati di essere i mandanti degli agguati ai carabinieri nel reggino tra il 1993 e il 1994, culminati con il duplice omicidio dei sott’ufficiali Antonino Fava e Vincenzo Garofalo il 18 gennaio del 1994, il procuratore generale di udienza, Giuseppe Lombardo, a conclusione della sua requisitoria, ha chiesto la conferma della condanna di primo grado: l’ergastolo. (Agi)

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