Faide di ‘Ndrangheta e uomini dati in pasto ai maiali: l’audio shock a Mammasantissima
Il racconto di Simone Pepe, giovane romano che da qualche tempo è entrato in contatto con le famiglie di di Oppido Mamertina
«Ucciso e dato in pasto ai maiali. Una goduria. La tibia che scrocchiava. Non è rimasto niente». La voce è quella di Simone Pepe, giovane romano che da qualche tempo è entrato in contatto con le famiglie di ‘ndrangheta di Oppido Mamertina. Un racconto, quello fatto ad un suo amico di Roma, che lascia basiti per la ferocia e la crudeltà. Quando questa storia saltò fuori in Italia ebbe un’eco mediatica pazzesca. Il giovane romano si ritroverò invischiato in quella che verrà chiamata “la primavera di sangue di Oppido Mamertina“, la sanguinosa faida combattuta nel piccolo centro aspromontano tra il marzo e maggio del 2012. Cinque mesi durante i quali vengono compiuti 5 omicidi. Si inizia il 3 marzo con l’omicidio di Domenico Bonarrigo (con il quale la madre di Pepe intratteneva una relazione sentimentale). Continua a leggere su LaCnews24.it
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