Intimidazioni a Mileto, il sindaco scrive al prefetto: «Escalation spregiudicata, serve sicurezza»
Il primo cittadino ha chiesto l'immediata convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Preoccupano il clima di paura e la sfrontatezza criminale
All’indomani dell’ennesimo grave atto intimidatorio perpetrato ai danni di ditte che operano sul territorio comunale di Mileto, arriva la dura presa di posizione del sindaco Salvatore Fortunato Giordano. Il primo cittadino, oltre a esprimere solidarietà alle imprese colpite e a ringraziare la Procura della Repubblica e le forze dell’ordine «per l’impegno profuso ad assicurare alla giustizia i colpevoli degli insani gesti», con una missiva inviata al prefetto di Vibo Valentia, Roberta Lulli, chiede la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, «al fine di mettere in campo una strategia volta a ristabilire la serenità sociale e il rispetto delle regole».
Nella lettera inviata alla Prefettura, Giordano evidenzia che a Mileto «è in corso un’escalation criminale spregiudicata, sia per i fatti gravi posti in essere, sia per l’allarme sociale creato» e che il tutto, evidentemente, «è collegato all’esecuzione sul territorio comunale di lavori importanti, come non se ne vedevano da tempo, che riguardano in questa fase il ripristino e la messa in sicurezza di numerose arterie con i fondi appositamente richiesti e finanziati dal Ministero dell’Interno».
A seguire il sindaco entra nel merito dei gravi episodi verificatisi negli ultimi tempi. «Nei giorni scorsi – racconta – la ditta Costruzioni Generali srl, che sta eseguendo i lavori presso la frazione Calabrò, ha lasciato alcuni tubi nel piazzale antistante la chiesa pronti per essere posizionati nella vicina località Vindacitu per la raccolta delle acque bianche e, verso le ore 18.15, ignoti hanno cosparso i tubi di benzina appiccando il fuoco. Il sottoscritto – aggiunge – si portava immediatamente sul posto, raggiunto dalla telefonata di un cittadino che lo avvisava di aver visto fiamme uscire dai tubi e, insieme ad alcuni volontari, si riusciva a spostare una catasta di tubi, evitando il propagarsi delle fiamme. In ogni caso le fiamme hanno inghiottito le tubazioni creando danni alle pareti della chiesa di Calabrò». L’altro grave atto intimidatorio si è verificato nella giornata di ieri alle 12.45 circa, documentato dalla nostra testata.
«Il titolare della ditta Nice Costruzioni, che sta eseguendo lavori della stessa tipologia nella frazione San Giovanni – spiega in questo caso Giordano – ci ha comunicato che ignoti avevano dato fuoco ad un loro camion in pieno giorno. Ne sono scaturiti danni gravi al mezzo andato distrutto, al vicino centro sociale e anche ad alcuni immobili abitati da persone anziane. Chiaramente in entrambi i casi sono intervenuti i vigili del fuoco di Vibo Valentia, i carabinieri di Mileto e la polizia locale. E’ evidente che gli episodi hanno una matrice estorsiva, dato che in entrambi i casi colpiscono ditte che stanno eseguendo importanti lavori».
A questo punto il sindaco si sofferma sugli «oltre 13 milioni di finanziamenti» ottenuti dal Comune di Mileto in questi anni. «Circa dieci cantieri sono in attività. Altri presto si apriranno – tre scuole Pnrr Futura 5.300.000,00 euro; campo sportivo 700.000,00 euro; Patti territoriali 950.000 euro; Parco archeologico 350.000 euro e via discorrendo -. Non vi è dubbio – sottolinea – che la situazione è allarmante. Lo è per il sottoscritto sindaco, rappresentante di una comunità che sta tentando di crescere e che vede in questi atti, oltre che un’espressione di atteggiamenti malavitosi e delinquenziali, anche ostacoli alla crescita civile e alla libera determinazione. Lo è per la popolazione che vive nella paura di tornare a tempi bui. E’ per ciò – conclude nella lettera indirizzata al prefetto -, anche in prospettiva dei futuri lavori e per ristabilire nella Comunità un clima di fiducia, Le chiedo di voler attivare il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica al fine di mettere in campo una strategia volta a ristabilire la serenità sociale e il rispetto delle regole».
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