Operazione Olimpo: il segretario del prefetto di Vibo respinge le accuse del gip
Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, Rocco Gramuglia si è difeso dalle contestazione di rivelazione di segreti d’ufficio. Il Goi l'ha intanto sospeso da ogni attività massonica
Si è difeso respingendo le accuse e fornendo la propria versione dei fatti, il funzionario della Prefettura di Vibo, Rocco Gramuglia, 54 anni, di Barritteri (frazione di Seminara), finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Olimpo della Dda di Catanzaro. Rocco Gramuglia – nella segreteria del prefetto Roberta Lulli – è accusato, in concorso con altro funzionario della Prefettura, Michele Larobina – del reato di rivelazione di segreti d’ufficio in relazione all’istruttoria di un’interdittiva antimafia che sarebbe stata comunicata in anticipo all’imprenditore Costantino Trimboli (indagato a piede libero). Difeso dagli avvocati Andrea Alvaro e Carlo Oliva, Rocco Gramuglia ha risposto alle domande del gip distrettuale e dei legali cercando di chiarire la propria posizione. Secondo quanto messo nero su bianco dal gip distrettuale nell’ordinanza, “l’attività di indagine espletata rende evidente la sussistenza dell’ipotizzato delitto di rivelazione di segreti d’ufficio: l’attività intercettiva ed i riscontri documentali hanno consentito di scandire le varie fasi del delitto”. In seguito all’indagine, Rocco Gramuglia è stato anche sospeso a tempo indeterminato anche da ogni attività massonica con decreto firmato dal gran maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi. Rocco Gramuglia risulta infatti regolarmente iscritto alla loggia “Pitagora-29 Agosto” di Palmi.
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