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Omicidio Covato a Vibo, resta libero Nazzareno Colace

Superati i termini massimi di custodia cautelare. Il Riesame non accoglie l’appello della Procura

Omicidio Covato a Vibo, resta libero Nazzareno Colace
Nel riquadro Nazzareno Colace
Nazzareno Colace

Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha respinto l’appello proposto dalla Dda di Catanzaro avverso la scarcerazione per decorrenza termini nei confronti di Nazzareno Colace, 59 anni, di Portosalvo, difeso dagli avvocati Francesco Sabatino e Francesco Gambardella. In precedenza l’Ufficio di Procura aveva richiesto una proroga dei termini di custodia cautelare sul presupposto che fossero necessarie ulteriori indagini a riscontro del neo-collaboratore Antonio Guastalegname, richiesta che, a fronte delle opposizioni degli avvocati Sabatino e Gambardella, era stata respinta dal gip di Catanzaro che aveva di conseguenza scarcerato il Colace. In seguito all’impugnazione da parte del Pm, il Tribunale del Riesame accogliendo i rilievi dei difensori ha respinto l’appello e dunque Nazzareno Colace affronterà a piede libero il processo in Corte d’Assise la cui prima udienza è fissata per il 28 marzo 2023.
Nazzareno Colace, ritenuto dagli inquirenti elemento vicino al boss Pantaleone Mancuso “Scarpuni”, è stato condannato a 14 anni di reclusione in primo grado nel processo denominato Costa Pulita per il quale il giudizio di appello è ancora in corso.

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Omicidio Covato a Portosalvo, la Provincia di Vibo e la Regione parti civili

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