Operazione Olimpo: avvocato del Foro di Vibo ai domiciliari per tentata estorsione
Ex candidato a sindaco di Briatico, è accusato di aver fatto inserire una clausola in un contratto capace di far gestire liberamente del denaro da versare poi alla criminalità organizzata
C’è anche un avvocato di Vibo fra gli arrestati dell’operazione Olimpo. Ai domiciliari è infatti finito Giacomo Franzoni, 60 anni, di Briatico, al quale in qualità di avvocato e di consulente dell’imprenditore Vincenzo Calafati (in carcere), viene contestato il reato di tentata estorsione ai danni di Manzoni Miranda Paolo Cesar, direttore pro tempore del Tui Magic Life di Pizzo, società che opera nel settore turistico ed alberghiero a livello internazionale. Vincenzo Calafati risponde invece quale titolare dell’agenzia turistica “Destinazione Calabria” e, come tale, referente della società Tui in Calabria. Per il gip, le indagini hanno “fatto emergere il ruolo di intermediario e di agevolatore svolto dal Calafati all’interno di un sistema criminale collaudato”.[Continua in basso]
Il 21 marzo 2019 Miranda Paolo Cesar Manzoni lo stesso, dopo aver premesso che la società Tui aveva stipulato un contratto di fitto, della durata di dodici anni con i “proprietari del villaggio di Pizzo per adeguare la struttura ricettiva alle caratteristiche ed esigenze del gruppo, precisava che le trattative, per poter realizzare un villaggio Magic Life in Calabria, erano iniziate circa due anni prima ed avevano avuto come referente il Calafati, che era, appunto, il referente del gruppo Tui in Calabria, tramite l’agenzia di viaggi denominata “Destinazione Calabria”, allo stesso riconducibile, che offriva il servizio di transfer, per conto della Tui, trasportando i clienti dall’aeroporto agli alberghi di destinazione. Dichiarava, altresì, di aver temuto per la propria incolumità dal momento che il Calafati stesso, con toni chiari ed in qualità di “emissario di una famiglia di ‘ndrangheta egemone sul territorio” gli aveva comunicato pretese estorsive da parte di quest’ultima sotto forma di denaro, corrispondenti alla somma di 10/15mila euro che lo stesso avrebbe dovuto versare per la tranquillità di tutti”. Tali dichiarazioni – ad avviso del gip – sono state “riscontrate dalla conversazione captata in data 19 febbraio 2018 intercorsa tra Calafati e l’avvocato Giacomo Franzoni, durante la quale gli stessi si consultavano in ordine alla possibilità di inserire nel predetto contratto una clausola che consentisse di evitare l’obbligo di fatturazione, di modo tale che vi fosse un budget di cui poter disporre liberamente e poter così corrispondere a terzi il denaro contante”.Nella conversazione del 27 settembre 2018, Vincenzo Calafati poneva quindi in chiaro la questione delle “tangenti da corrispondere alla malavita locale, evidenziando l’opportunità di corrispondere una cifra congrua, arginando così le interferenze sul fronte delle forniture e sottolineando, ancora una volta, il suo ruolo di intermediario”.Per il giudice, dunque, è “evidente la sussistenza dell’ipotizzato delitto di tentata estorsione aggravata in danno dell’imprenditore Manzoni Miranda Paolo Cesar: l’attività intercettiva, le dichiarazioni della persone offesa ed i riscontri documentali hanno consentito di scandire le varie fasi del delitto e l’identificazione dei soggetti coinvolti”.In definitiva, Vincenzo Calafati sarebbe stato “il soggetto esecutore del proposito criminoso, in qualità di intermediario dell’articolazione di ‘ndrangheta locale”.L’avvocato Giacomo Franzoni sarebbe stato il coadiutore del Manzoni, “il cui ruolo è ravvisabile nel contributo offerto, nella sua qualità di legale, all’inserimento nel contratto di una clausola volutamente ambigua che consentisse di gestire liberamente del danaro contante da versare poi alla criminalità organizzate locale”.Giacomo Franzoni in passato è stato consigliere comunale di Briatico e nel 2005 si era anche candidato a sindaco, non venendo però eletto.
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