Processo sulle stragi di Capaci e via D’Amelio, Messina Denaro non si presenta
Il boss avrebbe rinunciato a causa della seduta di chemioterapia a cui viene sottoposto in queste ore all'interno del carcere de L’Aquila. Udienza rinviata a marzo
Matteo Messina Denaro ha rinunciato a essere presente in videoconferenza dal carcere de L’Aquila, dove si trova detenuto, con l’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta dove si sta svolgendo il processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Lo ha comunicato il presidente della Corte d’Assise d’appello. Il boss è accusato di essere mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Si sarebbe trattato della prima volta in un’aula giudiziaria del latitante, arrestato lunedì scorso a Palermo. Il collegamento video con il carcere de L’Aquila, dove Messina Denaro è detenuto, era stato attivato ma l’imputato avrebbe rinunciato a causa della sua prima seduta di chemioterapia a cui viene sottoposto in queste ore all’interno dell’istituto penitenziario. A quanto si apprende da fonti informate, sarebbe stata allestita un’apposita stanza non molto distante dalla sua cella dove si sottopone alle cure. [Continua in basso]
Al momento non c’è certezza, in virtù di questa necessità medica, su quali saranno le intenzioni del boss di Cosa Nostra in merito all’eventuale sua partecipazione alle prossime udienze del processo. Successivamente si è saputo che la prima seduta di chemioterapia è saltata, mentre era tutto pronto nella stanza che è stata allestita di fronte alla sua cella in modo da limitare potenziali contatti con altri detenuti. All’ultimo momento il boss avrebbe richiesto un ulteriore intervento del medico. In carcere è quindi tornato il professor Luciano Mutti, primario del reparto a gestione universitaria dell’ospedale de L’Aquila, che lo ha visto oggi per la seconda volta. Secondo quanto si è appreso, sono ancora in corso di approfondimento da parte dei medici del reparto di oncologia dell’ospedale dell’Aquila le valutazioni di documentazione medica in possesso del paziente, risultati di nuovi esami e ulteriori verifiche per stabilire, a questo punto, quando effettuare la somministrazione di chemioterapia.
L’udienza è stata rinviata al 9 marzo «per consentire al difensore di essere presente». Lo ha deciso il presidente della Corte d’Assise di Caltanissetta Maria Carmela Giannazzo, dopo che il boss ha deciso di non assistere all’udienza in videoconferenza dal carcere de L”Aquila. Uno dei due difensori d’ufficio del boss, l’avvocato Salvatore Baglio, ha comunicato di avere ricevuto una delega orale dal difensore di fiducia nominato da Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro, ed ha chiesto i termini a difesa. (Ansa)
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