Decesso di Santina Cortese a Vibo, assolti i tre medici imputati
Il Tribunale non ritiene vi siano state responsabilità penali nella morte della donna di Vibo Marina venuta a mancare l’8 gennaio 2015


Tutti assolti dal Tribunale monocratico di Vibo Valentia (presieduto dal giudice Luca Bertola) gli imputati a seguito del decesso di Santina Cortese, la donna 45enne di Vibo Marina morta l’8 gennaio 2015 a seguito di una polmonite acuta bilaterale e un edema polmonare acuto non tempestivamente diagnosticati e contrastati – secondo l’accusa – con adeguate terapie. Sotto processo con l’accusa di concorso in omicidio colposo si trovavano tre medici, tutti ora assolti con formula ampia dal Tribunale di Vibo. Le assoluzioni interessano: Gianfranco Spanarello, 72 anni, di Vibo Marina (difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Maria Limardo); Pantaleone Fiamingo, 59 anni di Vibo Valentia (avvocato Giuseppe Pugliese); Antonia Catagnoti, 56 anni, di Vibo Valentia (avvocati Giuseppe Altieri e Michele Pannia). L’ufficio di Procura aveva chiesto la condanna ad un anno ciascuno per tutti gli imputati, più il risarcimento del danno. [Continua in basso]

Secondo l’impalcatura accusatoria – che non ha però retto al vaglio del Tribunale – il dottore Pantaleone Fiamingo, quale medico in servizio alla Guardia medica, e Gianfranco Spanarello quale medico di famiglia, avrebbero prescritto, rispettivamente in data 4 e 7 gennaio 2015, una terapia antibiotica alla donna poi deceduta, “senza aver eseguito alcuna visita clinica completa della paziente”, mentre Antonia Catagnoti, quale medico in servizio alla Guardia medica, avrebbe “sottoposto a visita clinica Santina Cortese senza rilevare la grave sintomatologia già presente nell’apparato respiratorio” della paziente. L’accusa di concorso in omicidio colposo fa riferimento all’ipotizzata “negligenza, imprudenza e imperizia, nonchè inosservanza delle buone regole di assistenza sanitaria, scostandosi dalle linee guida previste dai protocolli del settore e dalla buona prassi, omettendo di rilevare tempestivamente la diagnosi di polmonite acuta bilaterale ed edema polmonare acuto, patologia dalla quale risulterà affetta Santina Cortese”. Sarebbe stata così sottovalutata la sintomatologia che la paziente presentava, cagionando la morte della donna che è deceduta a Vibo l’8 gennaio 2015 a seguito della polmonite acuta bilaterale e dell’edema polmonare acuto non tempestivamente diagnosticati e contrastati con adeguate terapie. Parti offese erano state individuate dalla Procura in Mario Misasi, marito della donna deceduta, ed in Teresa Vacirca, madre di Santina Cortese, assistiti dagli avvocati Giovanni Marafioti e Giuseppe Stuppia.
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