martedì,Dicembre 3 2024

Ordigno esplosivo in auto, condannati in Cassazione due giovani di Tropea

La Suprema Corte rigetta i ricorsi e conferma le sentenze della Corte d’Appello di Catanzaro e del gip del Tribunale di Vibo in abbreviato

Ordigno esplosivo in auto, condannati in Cassazione due giovani di Tropea

Un anno e due mesi a testa e 2.200 euro di multa ciascuno con sospensione condizionale della pena. Questa la decisione della prima sezione penale della Cassazione che ha così confermato la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro nei confronti di Alessandro La Rosa, 28 anni, e Andrea Montuoro, 29 anni, entrambi di Tropea, ritenuti responsabili di detenzione e porto in luogo pubblico di un ordigno esplosivo tale da poter distruggere un locale, del peso di 500 grammi e con un innesco attraverso una miccia a lenta combustione di 85 centimetri. L’ordigno era stato trovato dalla polizia nel dicembre 2021 all’interno dell’auto guidata da Alessandro La Rosa, coperto dalla moquette e celato all’interno di un foglio di giornale. I due giovani erano stati fermati per un normale controllo lungo la strada provinciale numero 17, nel territorio comunale di Tropea. La polizia, insospettita dall’atteggiamento nervoso dei due, aveva quindi proceduto a perquisire l’auto. A mettere in sicurezza l’ordigno era poi intervenuta la Squadra antisabotaggio della polizia.

I ricorsi di La Rosa e Montuoro sono stati ritenuti dalla Cassazione infondati che sottolinea come “la combinata, sinergica delibazione degli elementi ha indotto la Corte d’Appello ad attribuire al nervosismo di Montuoro, in forza di un iter motivazionale ineccepibile, l’attitudine ad esprimere, in termini di certezza processuale, la sua piena consapevolezza della presenza, all’interno dell’autovettura, dell’ordigno e ad attestare, per converso, la falsità delle dichiarazioni con cui La Rosa ha inteso scagionarlo”. Alessandro La Rosa è il figlio di Francesco La Rosa, 51 anni, detto “U Bimbu”, ritenuto uno dei vertici dell’omonimo clan di Tropea, che nell’ottobre dello scorso anno ha lasciato il carcere per l’obbligo di dimora a Latina. Francesco La Rosa, unitamente al fratello Tonino La Rosa (detenuto), è imputato nel maxiprocesso Rinascita Scott.

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