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Cattura dei latitanti Morelli e Tomaino: assolta a Vibo imputata di Conidoni di Briatico

Non regge l’accusa di favoreggiamento personale con l’aggravante mafiosa. Il Tribunale accoglie le argomentazioni della difesa

Cattura dei latitanti Morelli e Tomaino: assolta a Vibo imputata di Conidoni di Briatico
Il Tribunale di Vibo e nei riquadri Salvatore Morelli e Domenico Tomaino
Salvatore Morelli

Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha assolto per non aver commesso il fatto Angela Cusa, 44 anni, di Conidoni di Briatico, difesa dall’avvocato Giovanni Vecchio, accusata di aver favorito la latitanza di Salvatore Morelli e Domenico Tomaino, entrambi di Vibo Valentia e ricercati per l’operazione Rinascita-Scott (blitz del 19 dicembre 2019) arrestati il 14 dicembre dello scorso anno.
Il blitz era stato eseguito dal Comando provinciale dei carabinieri di Vibo con il supporto degli operatori del G.I.S., il Gruppo di Intervento Speciale dell’Arma. Dopo la cattura dei latitanti, Angela Cusa è stata sottoposta ad arresti domiciliari con l’accusa di favoreggiamento personale, con l’aggravante di aver agevolato l’associazione mafiosa di Vibo Valentia alla quale sia Salvatore Morelli che Domenico Tomaino sono accusati di essere affiliati.

Nel convalidare gli arresti domiciliari, il gip aveva valorizzato la circostanza che la Cusa fosse l’affittuaria dell’immobile e a nulla erano valse le spiegazioni offerte dalla stessa durante l’interrogatorio di garanzia, nel quale aveva negato gli addebiti che le venivano contestati. [Continua in basso]

Il processo

Domenico Tomaino

Innanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia si è svolta l’istruttoria dibattimentale, all’esito della quale si è registrato il verdetto assolutorio. La Procura distrettuale di Catanzaro aveva richiesto la condanna ad anni 2 di reclusione con il riconoscimento della contestata aggravante mafiosa per avere – con la condotta di favoreggiamento di un esponente apicale della ‘ndrina Pardea di Vibo (quale si ritiene appartenere Salvatore Morelli Salvatore che si sarebbe poi posto alla guida di un autonomo clan) – agevolato l’intera associazione.
La difesa dell’imputata (avvocati Giovanni Vecchio e Bruno Vallelunga) ne ha invece chiesto l’assoluzione, essendosi dimostrato che l’affitto dell’immobile non aveva alcun legame con l’ospitalità dei due latitanti e che non era possibile stabilire il momento in cui gli stessi avevano fatto il loro ingresso nella casa che non era abitata dalla signora Cusa, che la usava come ripostiglio. Con la conseguenza che, ad avviso della difesa, la condanna dell’imputata si sarebbe tradotta in un’inammissibile responsabilità di posizione.
I giudici vibonesi, all’esito della camera di consiglio, hanno così assolto l’imputata dall’accusa di favoreggiamento personale. Angela Cusa, in questo procedimento penale, è stata sottoposta ad arresti domiciliari da dicembre 2021 a luglio 2022.

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