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Omicidio di Antonino Loielo ad Ariola, cambiano le accuse per il figlio

La Procura di Vibo chiude le indagini preliminari sulla scomparsa del 50enne di Gerocarne. Del delitto è ora accusato il solo Walter, dal settembre 2020 collaboratore di giustizia. Esce di scena un secondo indagato

Omicidio di Antonino Loielo ad Ariola, cambiano le accuse per il figlio
Il luogo del ritrovamento del cadavere e nel riquadro la vittima Antonino Loielo
Walter Loielo

Chiuse le indagini che vedono indagato Walter Loielo, 27 anni, di Gerocarne, accusato dell’omicidio aggravato e premeditato ai danni del padre Antonino Loielo, nonchè del reato di occultamento di cadavere in concorso con persone al momento ancora ignote. L’avviso di conclusione indagini preliminari è della Procura di Vibo Valentia e rispetto agli iniziali avvisi di garanzia si registra un cambiamento sia in ordine ai reati contestati, sia agli indagati. Inizialmente, infatti, a Walter Loielo veniva contestato il concorso nell’occultamento del cadavere del padre nei boschi di Ariola, mentre il reato di omicidio veniva ipotizzato nei confronti del solo Ivan Loielo. Con l’avviso di conclusione indagini, invece,a Walter Loielo vengono contestati i reati di omicidio e occultamento di cadavere, mentre non vi è ora traccia di Ivan Loielo la cui posizione non è quindi confluita nella chiusura delle indagini.
Antonino Loielo è sparito nel nulla all’età di 50 anni nell’aprile del 2017 ed il suo corpo è stato trovato dalla polizia nel 2020 nei boschi di Ariola. La sua scomparsa non è mai stata denunciata da nessuno dei suoi familiari – ovvero l’ex moglie, la nuova compagna e altri otto figli – tutti indicati come persone offese.  [Continua in basso]

Antonino Loielo

Walter Loielo collabora con la giustizia dal 28 settembre del 2020 ed è difeso dall’avvocato Caterina De Luca. Secondo l’accusa, contenuta ora nell’avviso di conclusione indagini, Walter Loielo avrebbe esploso contro il padre Antonino diversi colpi di pistola, otto dei quali (ma di calibro diverso) hanno attinto la vittima alla spalla, al braccio ed all’emitorace provocandone il decesso. Il fatto che i colpi mortali siano di calibro diverso lascia supporre che non sia stato il solo Walter Loielo ad aprire il fuoco, ma anche altre persone al momento da identificare. L’unica certezza è che dall’avviso di conclusione indagini, la posizione di Ivan Loielo è stata stralciata, così come resta da ricostruire compiutamente il movente del fatto di sangue. Walter Loielo avrà ora venti giorni di tempo per chiedere al procuratore Camillo Falvo ed al pm Filomena Aliberti, di essere interrogato o presentare eventuali memorie difensive attraverso il proprio legale.

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