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Rinascita Scott senza avvocati in aula, il Tribunale di Vibo sospende l’udienza

Un solo legale non basta per poter celebrare l udienze, attesa l'incompatibilità dello stesso con alcune posizioni. Il Collegio si rivolge alle Camere penali ed ai Consigli dell'Ordine degli avvocati per garantire la presenza in aula di almeno due difensori

Rinascita Scott senza avvocati in aula, il Tribunale di Vibo sospende l’udienza
Il Collegio giudicante del maxiprocesso Rinascita Scott

Si riprenderà lunedì mattina con il maxiprocesso Rinascita Scott nell’aula bunker sita nella zona industriale di Lamezia Terme. L’ultima udienza è stata infatti sospesa per la presenza in aula di un solo avvocato per 321 imputati. Avvocato che era stato nominato d’ufficio dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Brigida Cavasino, a latere i giudici Gilda Romano e Claudia Caputo) per tutte le posizioni, ma che tuttavia ha fatto presente di essere incompatibile in quanto alcuni suoi assistiti nel processo figurano anche quali parte lese per reati che vengono contestati ad altri imputati dello stesso maxiprocesso (come i tentati omicidi ai danni di esponenti dei clan avversari). Il Tribunale, quindi, ha dovuto prendere atto della situazione e – vista l’impossibilità di fatto che un solo difensore possa assumere la difesa di tutti gli imputati – ha deciso, dopo aver sospeso l’udienza, di scrivere alla Camere penali calabresi ed ai Consigli dell’Ordine degli avvocati per ribadire la necessità di voler assicurare in aula la presenza di almeno due avvocati permettendo così la celebrazione del maxiprocesso. [Continua in basso]

L’aula bunker di Lamezia Terme

Da tempo la presenza in aula dei difensori degli imputati si è ridotta “al lumicino” per via dei diversi impegni professionali dei legali impegnati anche con altri processi. Impossibile, di fatto, per qualunque studio legale, assicurare la presenza in aula giornaliera – dal lunedì al giovedì ed a volte anche dal lunedì al sabato – al maxiprocesso Rinascita Scott. Processo che, tuttavia, deve andare avanti e non può essere fermato per la mancanza di avvocati in aula. Da qui la richiesta del Tribunale collegiale di Vibo Valentia alle Camere penali ed ai Consigli dell’Ordine di collaborare affinchè il maxiprocesso si celebri, si celebri bene e si celebri in tempi ragionevoli. Si attendono ore le risposte dalle diverse Camere penali, negli scorsi mesi impegnate a “protestare” per l’impossibilità (motivata dalla Corte d’Appello con ragioni di sicurezza) di poter parcheggiare la propria auto (al pari, in verità, anche dei giornalisti, dei tecnici audio/video e di tutto il personale che rende possibile la celebrazione del maxiprocesso) nell’ampio spiazzo riservato ai parcheggi dell’aula bunker così come avvenuto sino allo scorso marzo. Tema dei parcheggi che nulla ha però a che vedere con la necessità di assicurare in aula almeno due difensori ad udienza per permettere la celebrazione del maxiprocesso.

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