martedì,Dicembre 24 2024

Siti contaminati, il Comitato Pro Serre torna in piazza

Sulla scorta dei dati contenuti nel rapporto diffuso dall’Istituto superiore di sanità, a Serra San Bruno e nel suo hinterland vi è un’elevata incidenza di patologie legate all’inquinamento da rifiuti e sostanze pericolose

Siti contaminati, il Comitato Pro Serre torna in piazza

«Pur essendo Serra San Bruno in piena campagna elettorale per le prossime Amministrative, riteniamo che sia doveroso da parte nostra informare i cittadini di quanto è riportato nel dossier “Studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria” realizzato dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con l’Arpacal».

È quanto riferisce, in un comunicato stampa, il Comitato civico Pro Serre evidenziando l’elevata incidenza di patologie derivanti dalla potenziale presenza di siti contaminati contenuta nel recente rapporto stilato dall’Iss.

Lo stesso documento, spiegano gli attivisti serresi, «esamina, per la prima volta, l’incidenza di determinate malattie in zone ritenute ad alto rischio ambientale e sanitario a causa della potenziale presenza di siti contaminati da rifiuti o sostanze inquinanti e pericolose. In una regione come la Calabria, e in una provincia come quella di Vibo, in cui, al di là dei soliti annunci, il registro tumori rimane un’utopia, i primi dati ufficiali relativi all’incidenza di tumori in determinate zone rappresentano una novità storica».

Una novità che, purtroppo, «come temevamo, non è per niente rassicurante, visto che gli allarmi che abbiamo ripetutamente lanciato in solitudine nel corso di questi anni sono stati confermati dai dati scientifici. Per queste ragioni, mentre politici e aspiranti tali sono impegnati in una guerra elettorale combattuta esclusivamente sulle spalle dei cittadini, sentiamo il bisogno di tornare in piazza – con un’assemblea popolare che si terrà venerdì 27 maggio alle 19 in piazza Monumento – per mettere in guardia i serresi sui pericoli che incombono sulla salute pubblica e sulle responsabilità del sistema di potere che negli ultimi 20 anni ha svenduto il nostro territorio».

 

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