martedì,Dicembre 24 2024

“Black money”, otto assoluzioni e dieci condanne in Appello

Il verdetto relativo al rito abbreviato. Confermata la sentenza di primo grado per Antonio Cuturello, Francesco Tavella e Orazio Cicerone. Pene per un totale di 41 anni e otto mesi di reclusione.

“Black money”, otto assoluzioni e dieci condanne in Appello

Si chiude con otto assoluzioni e tre condanne confermate rispetto al primo grado, per gli imputati che hanno deciso di avvalersi del rito abbreviato, il secondo grado del processo “Black Money” contro il clan Mancuso di Limbadi, celebratosi davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro, presieduta da Fabrizio Cosentino (a latere Antonio Giglio e Antonio Saraco).

Restano confermate le assoluzioni per Antonino Maccarone (genero del defunto boss Pantaleone Mancuso); Nunzio Manuel Callà (considerato l’autista del boss Pantaleone Mancuso); Domenico De Lorenzo.

Assoluzioni totali con le formule “per non aver commesso il fatto” e il “perché fatto non sussiste” per Antonio Campisi, Giuseppe Raguseo, Mario De Rito, Antonino Scrugli e Giuseppe Ierace.

Parziali invece per Antonio Pantano, Fabio e Giuseppe Costantino, Antonio Ercole Palasciano, Domenico Musarella e Francesco Maria L’Abbate.

La Corte ha poi ridefinito il reato di estorsione “consumata” in “tentata” rideterminando le pene a carico di Fabio Costantino (5 anni e 4 mesi e 6.700 euro di multa), Giuseppe Costantino (6 anni, 4 mesi e 20 giorni e 1.200 euro), Giovanni D’Aloi (8 anni, quattro mesi e 20 giorni e 1.700 euro), Antonio Pantano (2 anni 10 mesi e 200 euro), Ercole Palasciano (un anno e 4 mesi), Domenico Musarella (sei mesi).

Per il resto, confermata la sentenza di primo grado nei confronti di Orazio Cicerone (5 anni e 4 mesi); Antonio Cuturello (5 anni e 6 mesi); Francesco Tavella (5 anni e 6 mesi).

Cicerone, Cuturello e D’Aloi sono stati inoltre condannati a rimborsare le spese sostenute dalle parti civili (i testimoni di giustizia Giuseppe Grasso, Francesca Franzé e i familiari) stimate in 3.200 euro.

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