Carenza di magistrati in Italia: ecco in quattro punti la ricetta di Nicola Gratteri
Il procuratore capo di Catanzaro suggerisce alcune soluzioni che potrebbero consentire di affrontare efficacemente i deficit di organico
«Per cercare di porre rimedio a questo blocco, molte sono le cose che si possono fare, ma vanno fatte nell’immediato, a brevissimo termine, per poter almeno in parte arginare questo disastro, che si aggraverà con la riforma Cartabia». Secondo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, sentito dall’Ansa, si divide in quattro punti l’intervento per porre rimedio al problema della carenza di 1.617 magistrati, il 15,3%, negli uffici giudiziari italiani. In alcuni uffici importanti, come quello di Roma, il presidente del Tribunale ha formalizzato che, dal prossimo 15 ottobre, i processi penali collegiali (cioè quelli più gravi) non inizieranno prima di sei mesi dal decreto che dispone il giudizio. La domanda è cosa si può fare nell’immediato per arginare il problema.
«Si possono richiamare in ruolo – ha risposto Gratteri – i magistrati che ricoprono posizioni per le quali non è necessario un magistrato, ce ne sono almeno 100; aumento dell’età pensionabile, su base volontaria, a 72 anni; consentire smart working anche per il penale per le udienze camerali come per le opposizioni alle archiviazioni; limitare l’esonero dalle attività giudiziarie ad un massimo del 50% ai magistrati che sono in commissioni parlamentari o presso la scuola superiore della magistratura».
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