Narcotraffico internazionale: in libertà vibonese arrestato nell’operazione Hermano
Decisione del Tribunale del Riesame per un 71enne originario di San Calogero ma residente a Vibo Marina. L’inchiesta mira a far luce sulle importazione di cocaina dal Perù e dall’Ecuador
Il Tribunale della Libertà di Reggio Calabria, in accoglimento del ricorso proposto dall’avvocato Giuseppe Bagnato, ha annullato l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari nei confronti di Antonio Ranieli, originario di San Calogero ma domiciliato a Vibo Marina.
Il 71enne era rimasto coinvolto nell’operazione della Dda di Reggio Calabria denominata “Hermano”, scattata il 28 giugno scorso, finalizzata a colpire un’organizzazione dedita al narcotraffico internazionale.
Tra i destinatari delle misure figurava Antonio Ranieli al quale viene contestato il ruolo di partecipe all’interno della presunta consorteria criminale, nonché di aver contribuito concretamente al rafforzamento della stessa, partecipando agli incontri finalizzati alle trattative con i “peruviani” per l’acquisto della cocaina, suggerendo ai vertici dell’associazione di riferimento soluzioni per la risoluzione delle varie problematiche anche economiche e proponendosi, a tal fine, persino come finanziatore.
La difesa nel corso della discussione ha segnalato che le intercettazioni che interessano Antonio Ranieli non sono tali da dimostrare – ad avviso dell’avvocato Bagnato – il suo coinvolgimento nell’articolata associazione che si sarebbe resa responsabile di ben 118 episodi di detenzione, acquisto e cessione di stupefacenti.
I rilievi della difesa sono stati accolti dal Tribunale di Reggio Calabria che ha disposto l’immediata rimessione in libertà di Ranieli.
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