venerdì,Novembre 22 2024

Imponimento: depositate le motivazioni della sentenza in abbreviato contro il clan Anello

Sotto processo oltre ad esponenti dei clan di Filadelfia, Lamezia, Curinga, Vibo e Sant’Onofrio, anche politici, dipendenti comunali, imprenditori, avvocati, esponenti delle forze dell’ordine e dipendenti della Regione Calabria

Imponimento: depositate le motivazioni della sentenza in abbreviato contro il clan Anello

Sono state depositate dal gup distrettuale di Catanzaro, Francesco Rinaldi, le motivazioni della sentenza relativa al troncone celebrato con rito abbreviato dell’operazione antimafia “Imponimento” e che ha colpito il clan Anello di Filadelfia. In 2.268 pagine il giudice il percorso logico-giuridico seguito per arrivare il 19 gennaio scorso a sancire la penale responsabilità di 65 imputati. Solo quattro le assoluzioni, mentre una posizione è stata stralciata. Viene riconosciuto il ruolo di Rocco Anello, 61 anni, quale boss indiscusso dell’intero territorio dell’Angitola, capace di condizionare e controllare tutte le attività economiche della zona e di acquisire un potere mafioso nel Vibonese pari solo a quello di Saverio Razionale di San Gregorio d’Ippona, Giuseppe Accorinti di Zungri e Luigi Mancuso di Limbadi. Una sorta di “padrone” nei comuni di Filadelfia, Curinga, Francavilla Angitola, Capistrano, San Nicola da Crissa, Maida e Pizzo, in quest’ultimo caso dividendo il territorio anche con i Bonavota di Sant’Onofrio – con i quali avrebbe stretto un’alleanza – ed i Mazzotta di Pizzo. Provato anche il condizionamento politico su alcuni Comuni ed i rapporti con alcuni esponenti politici ai quali il giudice dedica diversi passaggi e dei quali ci occuperemo separatamente. [Continua in basso]

Rocco Anello

Il giudice riconosce in sentenza sia il sistema unitario della ‘ndrangheta calabrese, sia i nuovi assetti determinati nel vibonese dopo la scarcerazione nel luglio del 2012 del boss di Limbadi Luigi Mancuso dopo aver scontato 19 anni di ininterrotta detenzione venendo nuovamente arrestato il 19 dicembre 2019 con l’operazione Rinascita Scott. Un intero capitolo viene poi dedicato alla spartizione dei lotti boschivi in una vasta area che va da Filadelfia alle Preserre vibonesi e catanzaresi e anche alle intestazioni fittizie di diverse attività imprenditoriali. Al vertice del clan di Acconia di Curinga, facenti pienamente parte della “cosca-madre” degli Anello di Filadelfia, la sentenza colloca i fratelli Giuseppe e Vincenzino Fruci, fra i più stretti sodali di Rocco Anello. Penale responsabilità acclarata anche per la moglie di Rocco Anello: Angela Bartucca, di 51 anni, condannata a 12 anni di reclusione. La sentenza per singoli episodi registra anche la condanna di altri esponenti di clan come Enzo Barba di Vibo Valentia condannato a 9 anni, Giuseppe Barbieri di Sant’Onofrio, condannato a 9 anni e 8 mesi, Domenico Bonavota di Sant’Onofrio, condannato a 9 anni e 2 mesi, Alfredo Cracolici di Maierato condannato a  anni e 10 mesi, Domenico Cracolici di Maierato, condannato a 5 anni e 4 mesi, Filippo Catania di Vibo Valentia condannato a 9 anni, Paolino Lo Bianco, condannato a 9 anni. Condannato pure l’avvocato ed imprenditore di Vibo Vincenzo Renda a 4 anni e 10 mesi. Credibili, infine, i collaboratori di giustizia e principalmente Francesco Michienzi di Acconia di Curinga – componente del clan Anello-Fruci – e Giovanni Angotti, che in quest’ultimo caso ha descritto anche i rapporti del clan con i politici.

Domenico Bonavota

Questi nel dettaglio tutti i condannati e gli assolti: 2 anni Cristina Anello, di 31 anni, di Filadelfia (chiesti dal pm 3 anni); 15 anni e 8 mesi Francescantonio Anello, di 32 anni, Filadelfia (chiesti 18 anni); 20 anni di reclusione per il boss Rocco Anello, 61 anni, di Filadelfia (chiesti 20 anni); 4 anni Giovanni Angotti, 52 anni, di Filadelfia, collaboratore di giustizia (chiesti 4 anni);  10 mesi Antonio Bruno Arone, 57 anni, di Monterosso Calabro (chiesti un anno e 4 mesi); 2 anni e 6 mesi Luciano Babbino, di 42 anni, di Vallefiorita (chiesti 6 anni); 9 anni e 8 mesi Giuseppe Barbieri, 48 anni, di Sant’Onofrio (10 anni e 8 mesi); 12 anni per Angela Bartucca, 51 anni, di Filadelfia (moglie di Rocco Anello, chiesti 12 anni); 9 anni per Vincenzo Barba, di 68 anni, di Vibo Valentia (detto “Il Musichiere”, chiesti 10 anni); 4 anni Luca Belsito, di 31 anni, di Pizzo (chiesti 8 anni); 3 anni e 10 mesi Giovanni Bevilacqua, di 69 anni, nativo di Spilinga, residente a Gioia Tauro (chiesti 6 anni); 9 anni e 2 mesi Domenico Bonavota, di 43 anni, di Sant’Onofrio (chiesti 10 anni); 12 anni Domenico Bretti, di 51 anni, di Filadelfia (brigadiere della Guardia di finanza, chiesti 12 anni); 10 anni e 8 mesi Vito Bretti, di 24 anni, di Polia (chiesti 8 anni); 3 anni e 2 mesi Antonio Caruso, di 44 anni, di Filadelfia (chiesti 6 anni); un anno e 4 mesi Giovanni Caruso, di 42 anni, di Filadelfia (chiesti 2 anni); 8 mesi Mario Caruso, di 56 anni, di Filadelfia (chiesto un anno e 4 mesi); 3 anni Vito Chiefari, di 48 anni, di Torre Ruggiero (chiesti 10 anni); 4 anni e 10 mesi Alfredo Cracolici, di 35 anni, originario di Maierato, residente a Pizzo (chiesti 5 anni); 5 anni e 4 mesi Domenico Cracolici, di 40 anni, di Maierato (chiesti 6 anni); un anno Salvatore Danieli, collaboratore di giustizia (chiesto un anno); 3 anni e 6 mesi Antonio Dastoli, di 47 anni, di Filadelfia (chiesti 6 anni); 4 anni, 5 mesi e 10 giorni per Giuseppe De Luca, di 51 anni, nativo di San Gregorio d’Ippona ma residente a Ionadi (chiesti 5 anni); 12 anni Vincenzo De Nisi, di 36 anni, di Curinga (chiesti 12 anni); un anno e 6 mesi per Antonio Dieni, di 47 anni, di Catanzaro (chiesti 3 anni); 10 anni Giuseppe Fortuna, 43 anni, di Filogaso (chiesti 12 anni); [Continua in basso]

Giuseppe e Vincenzino Fruci

20 anni di reclusione Giuseppe Fruci, 52 anni, di Curinga (chiesti 20 anni); 20 anni Vincenzino Fruci, di 44 anni, di Acconia di Curinga (chiesti 18 anni); 9 anni Filippo Catania, di 60 anni, di Vibo Valentia (chiesti 10 anni); 11 anni Angelo Galati, di 35 anni, di Filadelfia (chiesti 12 anni); 11 anni e 2 mesi Antonio Luciano Galati, di 25 anni, Oftringen (chiesti 10 anni); 3 anni per Giuseppe Galati, di 48 anni, Filadelfia (chiesti 10 anni); 3 anni Tommaso Galati, di 72 anni, di Filadelfia (chiesti 10 anni); 5 anni per Domenico Gallello, 51 anni, di Maida (chiesti 9 anni); 11 anni Giovanni Giardino, 48 anni, di Maida (chiesti 12 anni); 8 anni e mesi 4 Salvatore Giorgio, 46 anni, di Chiaravalle Centrale (chiesti 10 anni); 11 anni Massimo Gugliotta, di 41 anni, di Curinga (chiesti 14 anni); 6 anni e 6 mesi Francesco Iannazzo, 40 anni, di Lamezia (chiesti 8 anni); 4 anni e 4 mesi Pierdomenico Iannazzo, 41 anni, di Lamezia Terme (chiesti 6 anni); 14 anni e 10 mesi Romeo Ielapi, 48 anni, di Filadelfia (chiesti 16 anni); 10 anni e 8 mesi Francesco Mallamace, 43 anni, di Vibo Valentia (chiesti 12 anni); 18 anni e 4 mesi Teodoro Mancari, 26 anni, Filadelfia (chiesti 16 anni);  15 anni Giovanni Mastrandrea, 36 anni, Filadelfia (chiesti 14 anni); 1 anno e 8 mesi Gianni Melina, 47 anni, di Cenadi (tecnico del Comune di Cenadi, chiesti 6 anni); 2 anni e 8 mesi Francesco Michienzi, di 41 anni, di Acconia di Curinga, collaboratore di giustizia (chiesti 4 anni e 4 mesi); 5 anni e 8 mesi Giacomo Michienzi, 48 anni, di Francavilla Angitola (chiesti 8 anni); 9 anni e 4 mesi Stefano Montauro, di 28 anni, di Curinga (chiesti 11 anni);  20 anni Nicola Monteleone, 41 anni, di Polia (chiesti 18 anni); 

Paolino Lo Bianco

un anno e 6 mesi Claudio Gregorace, 30 anni di Filadelfia (chiesti 4 anni); 9 anni per Paolino Lo Bianco, di 57 anni, di Vibo Valentia (chiesti 10 anni); 2 anni e 10 mesi Serafino Nero, di 65 anni, Decollatura, funzionario della Regione Calabria (chiesti 8 anni); assolto Francesco Pellegrino, 52 anni, di Filadelfia (chiesti 4 anni); 3 anni Domenico Polito, 54 anni, di Tropea (chiesti 7 anni); assolto Rocco Polito, 45 anni, di Curinga (chiesti 10 anni); 16 anni e 2 mesi Daniele Prestanicola, 39 anni, imprenditore di Maierato (chiesti 18 anni); 3 anni e 4 mesi Domenico Prestanicola, 42 anni, di Pizzo (chiesti 6 anni); 3 anni e 4 mesi Rocco Prestanicola, 63 anni, di Maierato (6 anni); 4 anni e 10 mesi Vincenzo Renda, di 50 anni, di Vibo Valentia, avvocato e imprenditore (chiesti 4 anni); assolto Domenico Rigillo, 48 anni, di San Vito sullo Ionio (chiesti 10 anni); 8 anni e 4 mesi Vincenzo Rubino, 73 anni, di Vibo Valentia (chiesti 10 anni); 4 anni e 4 mesi Giuseppe Ruccella, 39 anni, di Filogaso (chiesti 9 anni); 1 anno e 2 mesi Natale Ruscio, 37 anni, di Filadelfia, residente a Rende (chiesti un anno e 4 mesi); 8 anni Domenico Rutigliano, di 33 anni, di Curinga (chiesti 10 anni); 4 anni e 6 mesi Fabio Schicchi, 51 anni, di Lamezia Terme (chiesti 10 anni); 4 anni e 4 mesi Francesco Serratore, 51 anni, di Curinga (chiesti 6 anni e 8 mesi); assolto Aldo Sgromo, di 39 anni, di Curinga (chiesti 2 anni); 8 anni e 6 mesi Gino Stranges, 51 anni, di Conflenti (chiesti 8 anni); 15 anni e 8 mesi Antonio Talarico, 65 anni, di Lamezia Terme (chiesti 14 anni); 9 anni e 4 mesi Francesco Antonello Trovato, 34 anni, di Curinga (chiesti 11 anni).

Il gup ha poi deciso di riconoscere il risarcimento del danno per le costituite parti civili stabilendo anche una provvisionale. In particolare 150mila euro per il Ministero della Transizione ecologica, 100mila per i Comuni di Filadelfia, Curinga, Polia, Francavilla Angitola Monterosso Calabro, San Nicola da Crissa, Pizzo, Capistrano, San Pietro a Maida, Cortale, Maierato, Chiaravalle centrale, Maida, Cenadi, Sant’Onofrio, Vibo Valentia e i ministeri dell’Economia e dell’Interno, l’associazione antiracket di Vibo Valentia. Sono invece 80mila euro di provvisionale riconosciuti alla Provincia di Vibo, alla Regione, alla Presidenza del consiglio dei ministri, al commissario straordinario antiracket, e infine 50mila euro alla società Mazzei Salvatore Spa.

Nel collegio di difesa dell’operazione Imponimento, gli avvocati: Sergio Rotundo, Maria Antonietta Iorfida, Giuseppe Di Renzo, Giuseppe Bagnato, Mario Bagnato, Guido Contestabile, Pietro Antonio Corsaro, Francesco Muzzopappa, Giovanni Vecchio, Giosuè Monardo, Francesco Calabrese, Francesco Manti, Giuseppe Grande, Salvatore Sorbilli, Francesco Sabatino, Anselmo Scappatura, Ortensio Mendicino ed Antonio Muscimarro (per Rocco Polito che è stato assolto), Antonio Cosentino, Nicola Cantafora, Salvatore Staiano, Santino Cortese, Vincenzo Gennaro, Aldo Ferraro, Maria Teresa Battaglia, Vincenzo Cicino, Giovanni Russomanno, Domenico Anania, Francesco Gambardella, Antonio Larussa, Anselmo Torchia, Vincenzo Fulvio Attisani, Ottavio Porto, Francesco Mancuso, Giuseppe Torchia, Massimiliano Carnevale, Armando Veneto, Vincenzo Ranieri, Eugenio Felice Perrone, Stefano Nimpo.
L’Associazione Antiracket della provincia di Vibo, parte civile nel processo, è assistita dall’avvocato Giovanna Fronte.

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