Reddito di cittadinanza a Vibo ad indagati di Rinascita Scott: in 16 rinviati a giudizio
Avrebbero omesso di comunicare di essere stati raggiunti da misure cautelari personali oppure di avere familiari conviventi coinvolti nell’operazione antimafia
Tutti rinviati a giudizio i 16 imputati coinvolti in un’inchiesta della Procura di Vibo Valentia che mira a far luce sulla percezione indebita del reddito di cittadinanza. Sotto processo finiscono: Cinzia De Vito (cl. ’86) di Piscopio; Vincenzo Lacquaniti (cl. ’71), di San Gregorio d’Ippona; Rosario Romano (cl. ’52) di Briatico; Daniela Morgante (cl. ’81), di Ionadi; Giuseppe Lo Bianco (cl. ’72), di Vibo Valentia; Ilenia Pettè (cl. ’87), di Ionadi; Nicola D’Urzo (cl. ’62), di Sant’Onofrio; Antonino Barbieri (cl. 59), di Pannaconi di Cessaniti; Giuseppina Greco (cl. ’86), di Sciconi; Anna Maria Paino (cl. ’62) di Vibo Valentia; Gaetano Loschiavo (cl. ’88), di Pizzo; Sergio Gentile (cl. ’79), alias “Toba”, di Vibo Valentia; Simona Casuscelli (cl. ’86), di Vibo Valentia; Claudia Mazzitelli (cl. ’93), di Briatico; Francesca Burzì (cl. ’94), di Pernocari di Rombiolo; Antonino Lo Bianco (cl. ’60) di Vibo Valentia.
Sono accusati di aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza rendendo false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione delle somme. Una prima parte dell’inchiesta della Guardia di finanza, Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e Gico, ha portato al sequestro della somma complessiva di 114.262,81 euro. [Continua in basso]
Le singole contestazioni
Cinzia De Vito, dopo un primo periodo di legittima percezione del reddito di cittadinanza avrebbe omesso di comunicare di essere stata attinta da misura cautelare personale nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott risalente al 19 dicembre 2019. Decaduta dal beneficio nel febbraio 2020, ha ripresentato la domanda per il reddito di cittadinanza il 4 marzo dello scorso anno nonostante la permanenza della misura a suo carico percependo così indebitamente la somma di 7.053,23 euro.
Vincenzo Lacquaniti, ammesso al beneficio del reddito di cittadinanza nel febbraio 2019, è accusato di aver omesso che il proprio figlio, Saverio Lacquaniti, era stato arrestato in Rinascita Scott, percependo così indebitamente la somma di 3.445,22 euro.
Rosario Romano, dopo essere stato ammesso al beneficio, avrebbe invece omesso di comunicare che in data 22 novembre 2019 il proprio figlio, Francesco Romano, è stato arrestato su ordinanza del gip di Bergamo, così percependo il beneficio sino a febbraio 2020 quando avrebbe poi omesso di comunicare che nel frattempo Francesco Romano era stato arrestato anche per Rinascita Scott. Rosario Romano è così accusato di aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per una somma complessiva di 7.729,16 euro.
Daniela Morgante è stata invece ammessa al beneficio del reddito di cittadinanza nell’aprile 2019 omettendo di comunicare che il proprio figlio convivente, Loiris Palmisano, è stato arrestato a dicembre 2019 per Rinascita Scott. La Morgante avrebbe così percepito illecitamente la somma di 10.254,55 euro.
Giuseppe Lo Bianco è stato ammesso al beneficio nell’aprile 2019 omettendo di essere stato attinto da misura cautelare nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott. Avrebbe percepito illecitamente 575,50 euro. Da Rinascita Scott è stato comunque assolto il 6 novembre scorso al termine del processo con rito abbreviato (era stata chiesta la condanna a 3 anni).
Ilenia Petè, ammessa al reddito di cittadinanza nell’aprile 2019, avrebbe omesso di comunicare che il proprio coniuge, Lucio Belvedere, era stato attinto da misura cautelare nell’ambito di Rinascita Scott il 19 dicembre 2019, percependo illecitamente 8.057,15 euro.
Nicola D’Urzo è stato ammesso al reddito di cittadinanza nell’aprile 2019 ed avrebbe omesso di comunicare che il proprio figlio, Onofrio D’Urzo, è stato raggiunto da misura cautelare nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott, percependo così la somma di 3.963,01 euro. [Continua in basso]
Antonino Barbieri, indicato quale esponente di spicco dell’omonimo clan di Pannaconi di Cessaniti, imparentato con gli Accorinti di Zungri, avrebbe percepito il reddito di cittadinanza dal giugno 2019 omettendo di comunicare di essere stato arrestato a dicembre 2019 per Rinascita Scott, percependo così la somma di 3.368,22 euro.
Giuseppina Greco avrebbe percepito il reddito di cittadinanza dal maggio 2019, omettendo di comunicare che il proprio coniuge, Giuseppe La Piana, è stato raggiunto da misura cautelare in Rinascita Scott, percependo così illecitamente la somma complessiva di 5.237,92 euro.
Anna Maria Paino è stata ammessa al reddito di cittadinanza nel novembre 2019 ed avrebbe omesso di comunicare che il proprio coniuge, Domenico Franzone, era stato arrestato in Rinascita Scott. La Paino è accusata di aver così percepito illecitamente la somma complessiva di 12.526,67 euro da novembre 2019 a novembre 2020.
Gaetano Loschiavo è stato ammesso al reddito di cittadinanza nel gennaio 2020 omettendo di comunicare che nel dicembre 2019 è stato attinto da misura cautelare per Rinascita Scott, percependo così illecitamente – secondo l’accusa – la somma di 4.878,67 euro.
Sergio Gentile, alias “Toba”, è stato ammesso al reddito di cittadinanza nell’aprile 2019, omettendo di comunicare di essere stato poi arrestato per Rinascita Scott nel dicembre 2019 e presentando una nuova domanda per il beneficio in data 28 ottobre 2020. Avrebbe così percepito illecitamente la somma di 8.359,42 euro. Il 6 novembre scorso, al termine del processo Rinascita Scott con rito abbreviato, è stato condannato a 14 anni di carcere.
Simona Casuscelli, ammessa al reddito di cittadinanza nel luglio 2019, è accusata di aver omesso di comunicare che il proprio coniuge, Bruno Barba, è stato attinto da misura cautelare per Rinascita Scott. Avrebbe così percepito illecitamente, da gennaio a novembre 2020, la somma complessiva di 9.606,09 euro.
Claudia Mazzitelli, ammessa al reddito di cittadinanza nell’ottobre 2019, avrebbe omesso di comunicare che il proprio coniuge, Paolo Romano, era stato attinto da misura cautelare personale il 22 novembre 2029 su ordinanza del gip di Bergamo e poi da ordinanza del gip di Catanzaro, percependo così illecitamente da dicembre 2019 ad agosto 2020 la somma complessiva di 7.309,89 euro.
Francesca Burzì, ammessa al reddito di cittadinanza nel mese di giugno 2019, avrebbe correttamente comunicato che, al momento della domanda, il proprio figlio convivente, Giuseppe Navarra, era sottoposto a misura detentiva. Successivamente avrebbe invece omesso di comunicare che altro componente del proprio nucleo familiare, Valerio Navarra (fratello di Giuseppe), era stato arrestato per Rinascita Scott, percependo così illecitamente il reddito di cittadinanza da gennaio ad agosto 2020 per la somma complessiva di 6.145,07 euro.
Infine, Antonino Lo Bianco, detto “Nino Crapina”, di Vibo Valentia, è stato ammesso al reddito di cittadinanza nell’aprile 2019 ed avrebbe omesso di comunicare di essere stato attinto da misura cautelare personale nel dicembre 2019 per Rinascita Scott, percependo da gennaio a settembre 2020 la somma complessiva di 6.890,33 euro.
Tutte le somme indebitamente percepite sono state sequestrate dal gip del Tribunale di Vibo Valentia Francesca Del Vecchio su richiesta della Procura diretta. Il processo inizierà l’1 dicembre prossimo.
Nel collegio di difesa gli avvocati Santo Cortese, Giuseppe Grande, Giosuè Monardo, Giuseppe Bagnato, Daniela Garisto, Salvatore Sorbilli, Ignazio Di Renzo, Giuseppe Altieri, Diego Brancia, Walter Franzè, Guido Contestabile, Vincenzo Gennaro, Sandro Furfaro, Claudio Rea, Domenico Natale.
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