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Rinascita Scott, Palmieri in aula: «Vicinanza fra Vacatello e amministratori del Comune di Vibo»

Il tenente colonnello, fra i principali testi dell’accusa e già a capo del Nucleo Investigativo, ha riferito su due ex assessori che ricoprono attualmente il ruolo di consiglieri comunali di Forza Italia. La nota di replica di Lorenzo Lombardo

Rinascita Scott, Palmieri in aula: «Vicinanza fra Vacatello e amministratori del Comune di Vibo»
L'aula bunker e nel riquadro il tenente colonnello Valerio Palmieri
Valerio Palmieri

Riprenderà domani la deposizione del tenente colonnello Valerio Palmieri, già alla guida dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia (attualmente in servizio al Nucleo Investigativo di Reggio Calabria), nel maxiprocesso Rinascita Scott. Una delle deposizione più importanti per la pubblica accusa – rappresentata dalla Dda di Catanzaro – , atteso che il teste è uno dei principali investigatori che ha condotto buona parte dell’indagine culminata con il maxiblitz del 19 dicembre 2019. Nel corso delle deposizioni, dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia, Valerio Palmieri – rispondendo alle domande del pm Antonio De Bernardo – si è soffermato anche su due attuali consiglieri comunali di Vibo Valentia. [Continua in basso]

Lorenzo Lombardo

E’ il 14 gennaio del 2017 ed i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia intercettano in auto Antonio Vacatello di Vibo Marina mentre dialoga con il boss di Zungri Giuseppe Accorinti (entrambi fra i principali imputati del maxiprocesso). E’ Vacatello a riferire ad Accorinti di «lavori imminenti che dovranno eseguirsi a Vibo Marina. “Adesso glielo dico a Lorenzo, l’assessore che l’ha preso, quello del campo, so che Turi e lo zio Ciccio…”. Fanno riferimento più in dettaglio ad alcuni lavori che loro indicano come: “Al campo e lì al Pennello”. Il Pennello – ha riferito Palmieri in aula – è  una località di Vibo Marina, evidentemente con il campo si riferiscono al campo sportivo. Compaiono dei soggetti e vengono citati Vita Salvatore e i soggetti collegati ai Mancuso, “zio Luigi”, “Michelino”, e poi fanno riferimento a “Peppe”, “Peppe dello zio Lu”. Poi Vacatello si corregge e dice: “Il genero di Michelino”. E’ Raguseo Giuseppe – ha dichiarato il tenente colonnello Palmieri – che effettivamente è genero di Mancuso, di Mancuso Michele. “Zio Luigi” riteniamo sia Mancuso Luigi. E poi a un certo punto Vacatello dice che ha saputo di questi lavori da Lorenzo l’assessore. Effettivamente in quel periodo in cui c’è la conversazione – ha spiegato il teste – c’è tale Lombardo Lorenzo, classe ’76, che è assessore ai Lavori Pubblici, Servizi Tecnici, Impianto, Finanza di Progetto e Progettazione Civile, quindi anche in questo caso si fa riferimento agli interessi e ai collegamenti che hanno per i lavori su quel territorio.

Il collegamento con l’assessore Lorenzo – ha riferito ancora Palmieri–  riteniamo sia l’assessore Lombardo Lorenzo, amministratore di una ditta, la Energò Srl, assessore al Comune di Vibo. In quel periodo, quindi, compare nella conversazione con Accorinti Giuseppe». Per gli investigatori, “Turi” si identifica invece in Salvatore Vita di Vibo Marina, soggetto già condannato per associazione mafiosa nell’operazione “Lybra” contro il clan Tripodi. Lorenzo Lombardo, non indagato, è consigliere comunale di Vibo Valentia dal 2010, è stato assessore comunale nella precedente Giunta guidata dal sindaco Elio Costa. Nelle comunali del 2019 è stato rieletto consigliere comunale con la lista “Forza Porto Santa Venere” (a sostegno dell’attuale sindaco Maria Limardo) e dall’aprile dello scorso anno è entrato a far parte del gruppo consiliare di Forza Italia. [Continua in basso]

Vacatello, il Comune di Vibo e altro assessore

Antonio Vacatello

Riferendo in ordine alle indagini ed alle intercettazioni, il teste Valerio Palmieri ha poi spiegato che dalle stesse «si capisce che c’è una relazione di Vacatello anche di vicinanza con alcuni amministratori che poi lui stesso indica, o che comunque emergono dalle intercettazioni, sia per quanto riguarda la gestione del bar, che lui di fatto gestisce ancorché intestato alla figlia, e sia per quanto riguarda i lavori pubblici. Vacatello si è attivato per sistemare alcuni procedimenti amministrativi che riguardavano l’ordinanza di chiusura proprio di questa attività economica, il bar Luna Rossa di Vibo Marina. In queste fasi lui si è recato più volte al Comune di Vibo Valentia per cercare di risolvere la situazione e registriamo un contatto il 13 luglio 2017 dove Antonio Vacatello si trova in macchina in piazza Martiri d’Ungheria a Vibo Valentia vicino al Comune e si rivolge ad un soggetto che lui stesso chiama come “Assessore, assessore bello, come andiamo”? L’assessore in questo caso non lo identifichiamo – ha riferito Palmieri – ma lo stesso viene informato da Vacatello sul fatto che sta facendo avanti ed indietro per delle vicende che lo riguardano. Nel corso delle indagini – ha aggiunto Palmieri – è tuttavia emerso che Antonio Vacatello si è relazionato con un assessore del Comune di Vibo Valentia al Commercio, alle Attività Produttive e allo Sport che è Console Domenico, classe ’73. Vacatello si è relazionato con lui in merito ai festeggiamenti e le sagre fatte su Vibo Marina. Queste relazioni con questo Console Domenico emergono da diversi progressivi intercettati. In uno si autoidentifica presentandosi come “assessore Console Nico”.

Altre conversazioni di interesse – ha aggiunto il teste – sono state intercettate sull’autovettura di Vacatello Antonio ed emergono i collegamenti con il Comune e fanno riferimento sempre a qualche soggetto che lui chiama Assessore e nel progressivo 7112 Vacatello parla con un uomo e fanno riferimento più volte alla figura di un assessore sempre facendo riferimento all’organizzazione di sagre e feste su Vibo Marina. [Continua in basso]

Domenico Console

Il primo settembre del 2017 viene poi registrata un’altra conversazione tra Vacatello Antonio e tale Franco, che non identifichiamo, il quale si lamenta di alcuni controlli da parte della Capitaneria di Porto al bar per l’occupazione del suolo demaniale, perché siamo su Vibo Marina e quindi lì c’è anche la competenza della Capitaneria di Porto e si lamenta del fatto che qualcuno deve prendere provvedimenti nei confronti di queste persone che gli danno fastidio. Ad un certo punto, Vacatello conclude e dice: “Abbiamo fatto salire a Costa, figlioli, e qualcuno deve prendere provvedimenti e tu Comune non prendi provvedimenti”, con riferimento al fatto che lo stanno disturbando. Chiaramente “Costa” – ha concluso Palmieri – era riferito all’allora sindaco, nel periodo in cui Console era assessore».
Domenico Console, detto Nico, consigliere comunale di maggioranza, rieletto nel maggio 2019 con la lista “Con Vibo per Vibo” a sostegno del sindaco Maria Limardo, dalla scorsa settimana è il nuovo capogruppo di Forza Italia al Comune di Vibo. Non risulta indagato, al pari di Lorenzo Lombardo, nell’operazione Rinascita Scott.
L’accusa principale mossa invece ad Antonio Vacatello (attualmente detenuto) è quella di associazione mafiosa (oltre ad un sequestro di persona per il quale risponde in Corte d’Assise) ed anche all’epoca delle intercettazioni, nel 2017, era già ben conosciuto alle cronache giudiziarie.

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