‘Ndrangheta: omicidio Patania, tre condanne a 30 anni in Cassazione per i Piscopisani
Assoluzione per un quarto imputato. In primo grado erano stati inflitti tre ergastoli. Il delitto del capobastone di Stefanaconi ha innescato una guerra di mafia combattuta anche a Vibo
La Cassazione ha confermato la sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro l’1 aprile 2021 per l’omicidio del boss di Stefanaconi Fortunato Patania, ucciso il 18 settembre del 2011 nella Vallata del Mesima, all’interno della sua Stazione di carburanti con annesso ristorante (la “Valle dei Sapori”). I condannati alla pena di 30 anni di reclusione a testa sono: Rosario Battaglia, 38 anni di Piscopio; Rosario Fiorillo, 33 anni di Piscopio; Francesco La Bella, 49 anni di Piscopio. In primo grado erano stati condannati all’ergastolo ed il carcere a vita era stato chiesto anche dalla Procura generale della Cassazione, avendo l’accusa impugnato le condanne a 30 anni. Il ricorso della Pg è stato però dichiarato inammissibile unitamente a quello nei confronti di Salvatore Tripodi, 48 anni, di Portosalvo che era stato assolto in primo e secondo grado, nonostante una richiesta di condanna all’ergastolo. [Continua in basso]
Per tutti gli imputati la pesante accusa di concorso in omicidio con l’aggravante della premeditazione e le finalità mafiose. I giudici di secondo grado (Gabriella Reillo presidente, giudice a latere Francesca Garofalo) avevano riconosciuto in appello nei confronti dei condannati le circostanze attenuanti generiche, così come ora la Cassazione che ha confermato tale verdetto.
All’impalcatura accusatoria messa in piedi dalla Dda di Catanzaro con il supporto della Squadra Mobile si erano aggiunte anche le dichiarazioni di Raffaele Moscato di Vibo Marina, killer dei Piscopisani che ha confessato di aver materialmente eseguito l’omicidio di Fortunato Patania insieme a La Bella. Il collaboratore di giustizia – che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato – ha descritto nei dettagli l’omicidio di Fortunato Patania, ucciso in risposta al delitto avvenuto 48 ore prima ai danni dell’agricoltore di Piscopio Mario Michele Fiorillo, parente di Rosario Fiorillo e Rosario Battaglia. Ad organizzare l’agguato, secondo l’accusa, sarebbero stati Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Salvatore Tripodi (ma quest’ultimo è stato assolto in tutti i gradi di giudizio), mentre Rosario Fiorillo e Michele Russo (per lui estinzione in appello del reato di favoreggiamento per intervenuta prescrizione dopo la caduta dell’aggravante mafiosa) erano accusati di aver prelevato i killer una volta ultimata l’azione di fuoco.
L’omicidio di Fortunato Patania ha innescato la guerra di mafia fra il clan Patania ed i Piscopisani terminata solo grazie agli arresti ordinati dalla Dda di Catanzaro nell’ottobre del 2012. Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo e Francesco La Bella sono stati anche interdetti in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale.
Nel collegio di difesa, gli avvocati: Sergio Rotundo (per Fiorillo), Alfredo Gaito (per Fiorillo), Francesco Muzzopappa (per Battaglia), Salvatore Staiano (per Battaglia e Tripodi), Anselmo Torchia (per Tripodi), Rosa Giorno e Gregorio Viscomi (per La Bella).
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