Faida dei boschi, tre condanne definitive in Cassazione
Sedici anni di reclusione per Angelo Natale Misiti, accusato, tra le altre cose del tentativo di omicidio del boss di Serra San Bruno Damiano Vallelunga, poi ucciso nel 2009. Pene più lievi per Domenico Ruga e Michael Panaja.
La Cassazione, al termine di un troncone dell’operazione antimafia denominata “Confine”, ha condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione Angelo Natale Misiti, accusato del tentato omicidio del boss di Serra San Bruno (in provincia di Vibo Valentia) Damiano Vallelunga (poi ucciso nel settembre 2009 a Riace con l’apertura di una nuova “faida dei boschi”), del tentato omicidio di Enzo Cavallaro (avvenuto nella Locride il 19 giugno 2010) e del reato di associazione mafiosa.
Pena definitiva anche per Domenico Ruga di Monasterace (Rc), condannato a 6 anni e 8 mesi per associazione mafiosa, e per Michael Panaja di Placanica (attuale collaboratore di giustizia), condannato a 2 anni e 8 mesi.
I fatti al centro del processo scaturiscono dall’operazione “Confine” che ha fatto luce sulla guerra di mafia scoppiata nel 2009 ed andata avanti sino al 2012 con diversi omicidi nel Vibonese, nel Reggino, nel Catanzarese ed anche in Lombardia in uno scontro che ha visto contrapposti i clan di Guardavalle, Stignano e Monasterace a quelli alleati di Serra San Bruno e Soverato. (Agi)